Rassegna storica del Risorgimento
1837 ; FRANCICA DI PANCALI EMANUELE ; SIRACUSA
anno
<
1939
>
pagina
<
1089
>
Memorie dei moti del 1837 in Siracusa 1089
condotti in Siracusa e battati nelle prigioni più oscure del castello, e per vieppiù umiliarli e saziare la ferocia del Vescovo e suoi nel trasportali in prigione si fecero passare sotto il Palazzo Vescovile, dove il Vescovo e la famiglia goderono nei balconi di quel palazzo di quell'umiliante spettacolo frutto delle loro calunnie ed abuso della forza brutale.
Li primi, che espiarono la pena di morte inflitta dalla Commissione militare per vendetta e volere dell'Alto Commissario, furono il padre e figlio di Adorno e Concetto Lanza, indi subirono la stessa pena Geatano Sgarlata, Padron Santo Cappuccio di anni 70, e più Emanuele Miceli detto Nivaloro, li due fratelli Sollecito Francesco e Silvestro, Pasquale Greco detto il Curto, tutti e tre per briga del Patronaggi li quali gli aveano salvato la vita, quando il popolo lo conduceva per ucciderlo facendogli baciare il piliere come colonna d'infamia imbrattato del sangue d'altri, e con il loro potere frenarono il popolo, dopo il bacio del piliere. riservandolo per più esecranda espiazione, dopo formale processo, e cosi arrestarono il popolo, e Io condussero in carcere e gli salvarono la vita. Il sacerdote Rispoli condannato a morte per opera e maneggi della famiglia del Vescovo e per rancore di quel prelato contro il Rispoli per causa, ch'è cosa migliore tacere, trattandosi di vile interesse, sentenza che non potè eseguirsi benché sollecitata, per il concordato tra il Papa e il Re di Napoli, per cui fu commutata ad anni... che in parte espiò in Nisida ed il dippiù nel forte di Agosto. Per altri tre individui conchiuse per la morte il Capitano Relatore; e l'uomo di legge, cioè per Giovanni Leone, Sebastiano Troia, e Francesco Cesario detto Impognana, ma essendosi dai difensori allegata e provata l'età minorenne delli stessi, quella Commissione Multare a suo malincuore li condannò a 18 anni di ferri al presidio. Non risparmiò quella commissione di condannare a cinque anni di reclusione il Parroco Merendino, che prima di finire il tempo della pena cessò di vivere nella prigione senza accordarsi sugli ultimi estremi di uscirlo da quel locale, e tutto ciò per vendetta di quel Presidente Garzia per aversi negato a sposargli una sua figlia se prima non si istruiva nei precetti della Chiesa. Tre altri furono condannati a due anni di reclusione, cioè il Padre Zacco Do* menicano, il Sacerdote Serra ed il Sacerdote Corsello, e questi perchè avea confessato, chiamato dal popolo, ed astretto quel cieco, che di sopra si è tenuto parola, il quale fu dal popolo massacrato; e molti altri individui furon condannati a diverse pene, che lungo sarebbe il ridirlo; basta solo conoscersi che le prigioni del castello, le prigioni centrali erano piene d'infelici per questa causa, e che bisognò ridurre a carceri il vecchio quartiere militare, dove vi erano stivati uomini d'ogni età, di tutti li ceti e di tutti li paesi della provincia, e fra questi li più tormentati furono Floridia, Cannicattini Bagni, Sonino, ed Avola, e quest'ultimo Comune dovè soffrire li più alti insulti, vedendosi trascinare nelle prigioni uomini di riguardo e di matura età, per secondare quel Vescovo Amorelli, il quale a piena gola domandava vendetta per un suo fratello cognato caduto in sospetto del popolo Sig. Demaria, e non offeso nella persona.
H dippiù che diede campo al tradimento., alle vendette, allo stragi, al manipolio ed al peculato e ciò che avvenne di seguito, sarà da mano più esperta descritto; ai sono solo detta guati li fatti, dei quali ne fui ocularmente testimonio; l'inorpellare li fatti che a prima luce si osservano, sarà smentito da atti pubblici che lo dimostrano. Chi ha attaccato quella terra, barbaramente travagliata, con tanta imprudenza non potrà sfuggire dall'ira dei buoni, che furono presenti ed ocularmente ne seguirono gli eventi. Che il sangue è scorso, che la terra l'ha bevuto, e che si è del suo calore altamente penetrato; gli anni potranno scorrere, la macchia indelebile resterà nell'avvenire impressa e vendicata, e le calunnie smentite, ed inalzerassi una colonna d'infamia, dove
9