Rassegna storica del Risorgimento

1837 ; FRANCICA DI PANCALI EMANUELE ; SIRACUSA
anno <1939>   pagina <1092>
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Enrico Mauceri
nella sua cantina, tanto bastò a mettere l'ardenza ai sospetti, e ombrarla del tatto. Allora una truppa di villici a cavallo formavano una linea da Siracusa passando la voce con grossi razzi in maniera di avviso, onde alla vista di quegli evasi darne segno, e mettere attenzione il popolo. Dopo queste scene e popolari evoluzioni, veggendo, che la cosa era sventata, ritiravasi l'Accolla e il Pandolfo, partivano tutti i Siracusani, ed ai soli villici restava tutto il paese, quando giunse la nuova celerissima dell'insurre­zione di Siracusa, pensò la plebe di rompere anch'essa.
Mcttevasi alla testa di quella truppa un capo bordonaro noto sotto l'agnome di stagnataro, uomo quanto onorato e generoso in sua vita, altrettanto terribile ed ine­sorabile diveniva in quei giorni luttuosi contro li nemici inveterati del suo paese. Seguivano quella chiurma come accetti al popolo li fratelli Greco, e li due fratelli Gran­de detti Scurpioni. Era già da Siracusa arrivata la notizia degli avvenimenti; non vi era più. dubbio, che trattavasi di veleni, il sospetto si impadronì di quegli spiriti, che aveano furia smisurata, correvano alla casa del Presidente Ricciardi, rimescolavano, ritrovavano alcune boccette, e non ci volle altro a tirare la plebe alla piena credenza, ch'ei colà era venuto con Pandolfo a quella facenda, e lo trassero fuori per ucciderlo, chiede di confessarsi, si confessa nel tempio vicino, di là messo fuori, è incalzato da mille voci a dire a che venisse, e dove fossero i tossici, ei nulla dicendo, e tirato per essere incarcerato, altra folla avvenuta gridava presto spacciarsene, non esserci tempo da perdere, e così avvenne, dietro il carcere gli scaricarono gli archibugi e lo finirono. Di là corsero a ritrovare Pandolfo, ch'era fuggito per le sue campagne, e si era occul­tato nei vigneti; gli diedero la caccia, lo rinvennero ed ucciso a sassate,efatto in pezzi lo lasciarono in preda ai cani. Tornati in città si diedero a tutte le violenze per perse­guitare Accolla ed Accaputo, ma questi prima di cadere la tempesta sopra di loro, se la scammittarono il primo con il suo cognato avvocato Reale si rifuggiva nel comune di Feria, l'altro fuggito avea perii comune di Buscemi. Fu dal popolo arrestato il sacer­dote don Gaetano Scifo detto Carratello, e condotto per ucciderlo nello stesso punto che ebbe fine il Presidente, ma avendo chiesto di volere prima confessarsi e celebrare la messa l'ottenne, era in fine della celebrazione della messa quando il popolo per in­canto vide la Madonna, che in quella chiesa del Carmine si adora, avere aperte le mani e averle caduto il fazzoletto; allora una voce di grazia si fece intendere, che calmò l'ira del popolo, e il sacerdote fu salvo.
Diversi arresti nei giorni susseguenti vi furono, ma giunto in Siracusa l'alto Com­missario li disturbi cessarono. Allora la commissione militare disponea condursi nelle prigioni in Siracusa il detto Stagnataro, li fratelli Greco, e li fratelli Grande, e molti altri, designati dalli seguaci di Accolla e Accaputo, e nello stesso tempo l'avvocato Reale si portò in Siracusa sotto la veste di difensore delli infelici suoi paesani, ma il certo si fa che li.aggravò di molto suggerendo li delitti commessi, ed accennando te­stimoni e prove a perderli, per cui quella fiera commissione profferì la pena di morte per lo Stagnataro e per un fratello di Grande, mentre l'altro con il denaro e rapporti fa liberato, li fratelli Greco furono condannati a diverse pene aggravanti, ed altri ed altri a pene minori.
La soldatesca a piedi condusse in Floridìa l'infelici, che doveano subire la pena di morte, e dopo tanti strapazzi e disprezzi di quelli satelliti della tirannide furono in pubblica piazza fucilati: l*aÌEziale esecutore fu Si tenente Bonanno, ritirato dal ser­vizio,, e per merito di quella famiglia che tanto si avea prestato in donno delli illusi, ottenne di riprendere il servizio militare, e situato nel corpo dei gendarmi tanto vi riuscì che in poco tempo giunse ai gradi superiori, molto più che avea il merito di