Rassegna storica del Risorgimento
1837 ; FRANCICA DI PANCALI EMANUELE ; SIRACUSA
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1939
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1093
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Memorie dei moti del 1837 in Siracusa 1093
essere genero di quel bravo Presidente Garzia, che tanta strage fece in quell'emergente, e molto ottenne... di alcune famiglie per essere liberati o interamente, o a minori pene condannati. Fu quella un'epoca infame dove si vide in trionfo, la vendetta e lo scrocco.
L'infelice Comune di Cannicattini Bagni, che non tumultuò e che nulla fece, per opera di quel Sindaco, figlio naturale del padrone di quella terra, e del cancelliere dello stesso Valerio Gozzo, per sola colpa di avere arrestali pochi individui fuggitivi da Siracusa, e che subito messe in libertà, al solo avviso dell'autorità di Siracusa, che consultò, ebbe condannati quattro innocenti alla morte, e un grande numero a pene diverse, dopo lunga prigionia. Per maggiore strazio di quel Comune l'esecuzione fu ordinata farsi ivi stesso per spettacolo di una innocente popolazione, e barbaramente fucilati da quei soldati satelliti degni di chi li comandava.
Non si dice cosa alcuna degli altri Comuni, come Modica, Solarino, Scicli, Scordio, Spaccaforno, Avola, Melilli ed altri, dei quali molti cittadini empivono le carceri del capo Valle, mentre non si conoscono li fatti particolari, ma si sa che un numero non indifferente fu condannato a diverse pene, ma nessuno a morte, mentre era cessata quella prima nefanda commissione e li componenti posteriori erano animati da umanità e giustizia.
Questi sono gli avvenimenti del 1837 di Siracusa per essere conosciuti. Si è dato il ristretto di quei fatti per non essere stranamente sfigurati; Siracusa deve comparire agli occhi della posterità qual fu sempre, e il vero, chela spinse a quegli eccessi: lo stato di quel paese era tale che dovea rompere, ed il cholera gliene diede il capimento e la ragione, e che non riusci al suo fine, perchè mancarono coloro che aveano promesso unirsi a soccorrerla, e l'abbandonarono. Il tempo rivelerà tutto, e penna migliore saprà con pia senno e critica descriverli.
LA SCOPERTA DEL CHOLERA DI SIRACUSA OSSIA IL RACCONTO FEDELE DEGLI ORIGINALI FATTI IVI AVVENUTI
NEL LUGLIO 1837
Scrìtti d'un Siracusano
Era l'Europa, travagliata dal micidiale male degl'infernali inventori battezzato cholera morbus asiatico e gl'ingegni tutti si dibattevano sulla sua natura, sulle sue cause, su i suoi eccessivi effetti, e su i suoi rimedi, quando Siracusa allo avvicinarsi dell'esiziale male, che nella Sicilia più che in altro paese avea recato grandissima stxagge si proponeva di scorgerne minutamente i movimenti; avvenne che un tal di nome Giuseppe Schewcntzer, da Tolone, in forma di gobbo arriva in Siracusa col Cosmorama, e va ad abitare la casa d'un certo Cavaliere Vicenzo Oddo. Qui stabilisce l'entrata d'ogni persona per grana cinque, pochissima rendita che non corrispondeva affatto all'aggiatezza di lui, ed al lusso principalmente della moglie di nome M" Lepich. Donna d'awenentissima figura, comunque trista; costei umoreggiavasi con un certo Fran.c0 Amodei d'Agosta, giovine di venusto aspettò e vi faceva conoscere il di lei grandissimo affetto, ed a tal segno chela colpi imprudenza, dapoicchè l'avvertiva spesso ed in modo sicuro, ed assoluto di guardarsi dal cholera morbus che in breve tempo doveva mietere assai vittime nella Patria dell'Immortale Archimede promettendogli un antidoto, che poscia gii consegnò.
Erasi allora formata una unione di taluni Siracusani nello studio del Noterò Xibilja, che di già consapevoli crono di quell'amoreggiomento di Madama Lepich,