Rassegna storica del Risorgimento

1837 ; FRANCICA DI PANCALI EMANUELE ; SIRACUSA
anno <1939>   pagina <1095>
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Memorie dei moti del 1837 in Siracusa 1095
Adorno Cancelliere, D. Giuseppe Mailia ed altri. Innanzi tale Commissione dai Periti generici eletti Frane. Lo Curzio, Giuseppe Cordarci!.! D' D. Giacomo Monterosso, lire Seb. Miceli* si esegui resperimento chimico con massima scrupolosità, su i ma­teriali rinvenuti, e fu attestato contenere ossido d'arsenico, sublimato ed acido prussico ed è notevole che il Perito Lo Curzio nel mentre con qualche imprudenza preparava l'esperimento dell'acido prussico s'attaccò di colera ed in due ore mori, nò ciò si cre­dette bastevole dapoichè s'ordinava dalla Commissione di mescolarsi una quantità delle materie venefiche nel pane, e datosi a taluni cani questi immediatamente s'attac­carono di cholera con tremito, vomito, granchi, e diarrea e vi morirono in poche ore. Compitasi la generica in tal modo fu ordinato, e quindi eseguito di trasportarsi e conservarsi le materie venefiche in una camera del Duomo sotto la custodia del zelantissimo e pio Sa1* D. Sgarlata.
La Commissione intanto procedeva alla compilazione della prova specifica, quando il toloncsc di già convinto promette di rivelare la verità se gl'assicurano la vita, e la cittadinanza siracusana, di già s'aderiva da tutti i Siracusani, egli dichiara essere stato destinato dal Ministro del Carretto per propagare i veleni rinvenuti che servir dove­vano per Siracusa, Catania, Messina, essere il tedesco Bajnard partito due giorni avanti per Catania per ivi diriggere la setta pella propagazione dei veleni; assicura che l'acqua di due cisterne in Siracusa era avvelenata, fatto giustificato poscia anche colla morte di cholera di due donne che la bevevano; dice non conoscere l'antidoto ma averne no­tizia quel tedesco, infine dichiara che si teneva riunione pria del cholera in Siracusa in casa del Cav. Antonio Li Greci Ispettore di polizia ove si discuteva del mezzo segreto come potersi propagare il cholera, ed intervenivano il Sig. Barone Vaccaro funzionante d'Intendente, lo stesso Li Greci, il di costui figlio maggiore, Giovanni Vico commissario di polizia, il Cav. Raddusa Consig. d'Intendenza. D. Girolamo Reale Jud Reale, Giuseppe la Rosa, Domenico Camardelli impiegati d'Intendenza ed altri individui dei quali taluni non bene indicati.
Di questi furono arrestati Li Greci padre e figlio, Vaccaro e Vico, i due ultimi restarono vittima dell'ira popolare, i primi due condotti al Giudice Istruttore Mi-stretta colla contradizione del Tolonese, confermarono la di costui deposizione; però essi soggiungevano che furono obbligati al misfatto pella minaccia di vita dal Sig. Vaccaro.
La commissione fece eseguire una visita domiciliare nella casa del Barone Vac­caro, ove fu rinvenuto un Rassettino contenente once quattro d'ossido d'arsenico polve­rizzato come attestarono i periti generici. Nel 21 Luglio si diresse dal Barone Pancali un proclama scrìtto da Mario Adorno cosi concepito:
Sulla scoperta dei materiali cholerici I siracusani ai fratelli siciliani ecc. Catania intanto consapevole della scoperta del cholera diresse una Commissione in Siracusa chiedendo che si fossero uniti contro gli attentati del governo, ma i sira­cusani penetrati sebbene falsamente dell'innocenza di Ferdinando, allora Re di Si­cilia, rispondevano negativamente ed anzi alzarono il Vessillo Reale nel Duomo per non aver ciò prattJcuto dietro formale invito il Generale Tanzi nel Castello.
Le Autorità furono richiamati ai loro posto, e fu alla guardia Civica affidato l'incarico di sorvegliatela Città per impedire il ritorno del cholera che avesse potuto nascondersi d'altri rei ignoti.
Non guari tempo arriva in Siracusa la notizia che il Msc del Carretto era stato nominato dal Rè Alto Commissario coll'altex Ego per punire gl'insorti siracusani, onesti ancora di buona fede supponevano che il Re fosse innocente; ma onde prevenire