Rassegna storica del Risorgimento
1837 ; FRANCICA DI PANCALI EMANUELE ; SIRACUSA
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1939
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1097
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Memorie dei moti del 1837 in Siracusa 1097
antidoti, fa nella sepoltura dei Vescovi chiudere i cinque cadaveri con tutti gli uniformi e poi fa cstrarre i veleni e condotti sulla fregata li trasporto in Catania. Quivi all'arrivo di del Carretto si sviluppa il cholera che in breve tempo ebbe il suo micidiale progresso, voleva egli portarsi in Messina la quale avvertita dai fatti di Siracusa si negò a ricevere anima umana, cosi fini il cholera in Sicilia. >>
MORTE; DI MARIO ADORNO DA SIRACUSA (Da una stampa messinese del 1848)
Crediamo far cosa grata nello sfiorar dal dotto ed elegante articolo sui fatti dell'inclita Città di Siracusa del 1837 scritto dal Chia. Giovanni d'Ondes Reggio nel giornale l'Indipendenza e la Lega, quel che riguarda la nobile fine del protomartire della Siciliana rigenerazione Mario Adorno come colui che primo con ira possente e con calda, facile, e potente parola, elevossi cercando abbattere il vandalico dispotismo in quest'Isola quando quel Cholera con tanta vile politica disseminato sulla infelice e crescente popolazione, decimavala onde meglio prepararla all'oppressione, ed ai fini del tiranno.
Questa pagina scritta col sangue di migliaia di martiri intendo io di svolgere, e di presentare ai miei lettori; udrete nefandezze, turpitudini inaudite, scempii, e crudeltà da inorridire; verserete lacrime di caldissimo amore per quegli uomini, per quei nostri fratelli, che con le braccia legate al dorso offrono il nudo petto al comune nemico, e con eroico e sovraumano coraggio attendono il nostro comando per cadere vittime di sublime patrio olocausto.
Di Mario Adorno caldo ed esaltato popolano, io vi tengo parola: Costui mentre infieriva il morbo, travagliava per la Kb erta della Patria, e per far sulle screpolate muraglie dell'antica Pentapoli sublimate dal potente genio di Archimede, sventolare il vessillo dell'Indipendenza Siciliana... Indipendenza or acquistata col sangue de' tanti martiri, e dopo un lungo volgere d'anni ed un cumulo di sventure! Fuggito per non cadere nelle mani della polizia Mario Adorno tornava alla sua Patria, quando questa scossa quella canuta cervice che abbassò per tante volte Tira di Atene e di Cartagine; e resistè al Colosso dell'impero Romano,1 che avrebbe ancor vinto se il tradimento non albergava nelle sue falangi, e ne trovava vivi amplessi, e calde ammira-zioni Grande era il fervore di Siracusa... grandemente erano gli animi parati, e pronti a scuotere la Tirannide, e far vivere la Siciliana Indipendenza pei sotterranei travagli d'un Pancali, d'un Raffaele Lanza, d'un Nunzio Stella, di Giuseppe Belila affratellati ai liberali della sorella Catania, in questo mentre entrava Mario Adorno con l'aura celestiale della libertà nella sua Patria fra una numerosa calca di popolo rigoglioso di entusiasmo e di affetto, che dava a quel grande uomo, la espansiva accoglienza popolare pei suoi meriti, e per le sue virtuose azioni meritata.
La sua nobile carriera di avvocato esercitata per lungo volgere di anni con quella rettitudine e generosità, che attira il favore del pubblico per quella voce che senza spirito d'interesse (per come ahi purtroppo avviene in contrario) arringa facile e filan-tropa come pel ricco barone, cosi pel povero tozzolante, gli avevano fatto acquistare
1) E riprodotto integralmente il manoscritto con i suoi stessi errori ortografici. Alcune poche parole sono state ripassate con inchiostro nero, in tempo più recente, da parte di chi ebbe in mano il documento.