Rassegna storica del Risorgimento
1837 ; FRANCICA DI PANCALI EMANUELE ; SIRACUSA
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Enrico Mauceri
quell'ascendente che un'anima forte, calda, onesta, e generosa, esercita sulla molti* tndine. Giunge Mario Adorno scortato da valorosi alla casa del giudice istruttore Francesco Mistretta e gli domanda la complicazione di un processo ch'attestasse l'esistenza e la verità dell'essere il Cholera un veleno, sparso nell'aria e nei cibi da* malvagi di esacranda ed infernale indole ligi alla tirannide e l'iniquo giudice di sinistro sguardo si presta volentièri a quell'invito, e finge un amore verso il popolo, che purtroppo era lungi da quella nera volpina anima priva di ogni scintilla di onore. Ciò fatto avea Mario Adorno, onde dare all'atto la dovuta legalità e-rispettarsi come sacro in ogni tempo.
Hanno alcuni dei liberali criticata la condotta dell'Adorno perchè spingendo il popolo al furore per l'esistenza del veleno, fu diversivo allo spirito d'insorgimento totale dell'Isola, che il nobile Pancali e compagni onde dar il colpo più fiero e compatto desideravano. Ma l'ora seconda del Vespro non era ancora suonata nei cuori dèi Siciliani, né la santità della causa era allora .conosciuta dalla moltitudine per come siamo stati spettatori sin dai nostri fatti del 1 Settembre in Messina, ed unica e sola molla di potere eccitare il popolo alla rivolta, non era che la sola idea dell'assassinio dell'innocente ordinato dalle mire della Tirannide. Aveva ciò con la sua mente precoce e potente capito l'Adorno, che da tanto tempo egli di ciò ne parlava, e l'aveva come fissato problema intento a risolvere la riuscita della causa, e sollevare la misera condizione della Sicilia.
Ma non è scorso un mese del giorno in cui il popolo ha fatto echeggiare per le strade di Siracusa il sublime grido di libertà, ed ha aperto il cuore alla speranza di felice avvenire, e già la scena si cangia in lutto ed in mortale mestizia. Un tetro pallore copre il volto del cittadina, il suo sguardo è smarrito -e sospettoso, la bocca è divenuta cauta , diffidente; il suo cuore è chiuso anco all'amico, che ricevea per lo innanzi la sincera e schietta manifestazione de* suoi sentimenti.
L'infausta nnova della già accaduta controrivoluzione in Catania (che erasi mossa generosa dopo Siracusa) e delle stragi che facea il Cholera in quasi tutti gli altri punti dell'Isola, producevano quel generale scoramento, quella prostrazione degli animi, quella profonda mestizia, quand'ecco perviene l'avviso di nuova fortissima sventura.
Del Carretto sitibondo di sangue quanto un vampiro, gonfio di rabbia, e di desio di vendetta, fra poche ore segnerà col sangue il giorno della sua entrata in Siracusa, cancellerà col sangue il processo del veleno in cui avea egli grandissima parte.
A COBÌ fatto annunzio sparisce fin l'ultimo debole raggio di speranza, e comincia la crudele e lunga agonia degl'Infelici Cittadini, ai quali non è dato di sfuggire la morte, e che altro non devono conoscere che l'ora del supplizio,
In simili casi l'immaginazione suole sempre esagerare la profondità de' mali; ma in quella infelicissima congiuntura, l'immaginazione non dipinse, che la sbiadita, e lontana ombra del cumulo delle stragi, e delle miserie, che avea la barbarie già apparecchiato.
Solo un uomo noni si smarriva in tanta sciagura, solo Mario Adorno è sordo ad ogni voce di timore, ed a misura che più stringe il pericolo, più egli si sublima e resta fermo in mezzo al popolo e tenta ogni via ogni modo a rincorarlo. Il dado è tratto esclama. E s'è duopo morire, moriamo degni figli di Sicilia, degni uopo ti degli eroi che calcarono questa veneranda terrai La calda parola, l'imperterrito volto riaccendono per un istante il coraggio, e la diaporazione subentrando all'avvilimento, si forma e compie la tremenda risoluzione di toglier la vita agli infami agenti della polizia per togliere e distruggere dell'intatto il vOissimo seme della denunzia.