Rassegna storica del Risorgimento
STATO PONTIFICIO
anno
<
1939
>
pagina
<
1104
>
1104 Alberto M. GhisalberU
atto del nuovo sovrano, doveva apparire impossibile, più che difficile, un futuro contrasto tra gli amnistiati e il Governo. Il fatto stesso di aver chiesto la parola d'onore a uomini ieri chiamati delinquenti e banditi faceva credere che il mutamento dovesse essere radicale, definitivo, Che il perdono non potesse essere se non il primo passo su una lunga via. Pochi giorni dopo scriverà l'esule Farmi all'amico Bertini: ti dirò francamente che mi pare [la condizione] onorevole abbastanza, perchè lo esigere che si adempiano i doveri di buon suddito, non vuol dire che si rinneghino i proprii principii. Buon suddito di un prìncipe è quello che gli dice la verità, che lo consiglia a fare il bene, e che lo vuole emancipato dalla dipendenza straniera. Una delle due, o il Governo l'intende Cosi, e tutti possono sottoscrivere in coscienza, o fa delle restrizioni mentali, ed allora rompe il patto e scioglie dall'impegno della parola d'onore. l)
Tutta Roma era piena di aneddoti e di episodi che tendevano a mettere in rilievo come l'amnistia fosse proprio ed esclusivamente dovuta alla volontà pontificia: fut sa pensée propre, immediate, un acte absolument spontano, per dirla con le parole del Rossi nel ricordato rapporto al Guizot del 28 luglio 1847. Non avevano tutti i cardinali, meno uno votato contro? non aveva Pio IX col suo zucchetto bianco coperte le palle nere ? Tutti sapevano, tutti avevano sentito dire da buona fonte... JE ciò li testimoni avrebbe potuto aggiungere il Belli. Monsignor Gnoli informava il Roncalli che <c circa 60 sono i condannati per la uccisione di due carabinieri nel 1845 di Castelvetro, i quali furono esclusi dall'amnistia. H Papa però disse: se due sono i morti sembra difficile che 60 siano gli uccisori. Dunque si riveda la causa, si riesamini, ecc..3)
i) L. C. FARDU, Epistolario, voi. I, p. 513, lettera del 2 agosto 1846. L'avvocato Benvenuti comunicava al Roncalli che alla pubblicazione dell'amnistia i rei di Stato erano; condannati 247, sotto processo 303 = 550, profughi circa 700 = 1250. Dei condannati ne uscirono subito 224. Di questi erano: in Castel Sani1'Angelo 19, alle Carceri 7 = 26. In CivùacasteUana allora eranvene 129, in San Leo 5; in Civitavecchia rei di delitti comuni pel fatto di Castelvetro 30 (N. RONCALLI, Appunti e documenti riguardanti l'amnistia concessa da Pio IX, ITO. in Museo Centrale del Risorgimento, Roma, 20-8-g, 675).
2) RONCAMI Appunti ecc. cit. Contrariamente a quanto ritiene lo Spellanzon, che deriva dal Farini, noi crediamo ad una reale opposizione all'amnistia da parte di alcuni membri della Commissione nominata dal Papa. Anche il bene informato Roncalli (ma. cit.) scriveva a questa riguardo il 18 luglio: Pio DC dai primi giorni del suo Pontificato pensò seriamente all'amnistia. SI dice generalmente che consultati i Cardinali della Congregazione di Stato, il solo Gizzi fosse decisamente favorevole; Matte! lo secondasse, e gli altri quattro fossero piò. o meno contrari .