Rassegna storica del Risorgimento

STATO PONTIFICIO
anno <1939>   pagina <1111>
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Nuove ricerche sugli inizi del Pontificato di Pio IX, ecc. Il li
Questo continuo ondeggiare tra il si e il no, tra la promessa e la minaccia, tra la negazione e la concessione, questo temere i radicali e diffidare dei moderati, questo innalzare archi di trionfo per poi chiudersi in un silenzio arcigno al passaggio della carrozza papale, questo osannare e benedire non costituivano, nò sostituivano un programma di Governo. I tempi erano gravi, ma gli uomini erano troppo spesso impari al compito. i più intelligenti e i più colti se ne accorgevano. Se Pellegrino Rossi rimpiangeva che il Papa avesse gaspillé un tesoro di popolarità, Marco Mingbetti non vedeva alcun proposito di gover­nare sul serio, ma dovunque titubanze e un vivere alla giornata, e pascersi d'incenso e di gazzarra. Dal canto loro, i liberali più. accesi e men preparati non si rendevano conto né delle difficoltà del momento, ne dell'errore commesso nel valutare i primi atti del Pontefice: per essi ogni male derivava tutto e solo da intrighi e mene di reazionari.
Qualche cosa, tuttavia, si faceva, a conferma delle buone intenzioni pontificie e a soddisfazione di quanti avrebbero voluto, come la mag­gior parte dei moderati e dei rappresentanti del Corpo diplomatico, che Pio IX si incamminasse da solo e decisamente per la via di un tem­perato ma convinto riformismo. Il 7 novembre era stata pubblicata la notificazione riguardante la costruzione di ferrovie, il 1 dicembre si erano ridotte le tariffe doganali, tra il gennaio e il giugno 1847 venivano riorganizzati i tribunali, il 20 febbraio si prendevano provvedimenti contro gli accaparratori di cereali, a metà marzo veniva mitigata la censura... Tutte belle cose, ma il sentimento di indipendenza scaldava gli animi più di ogni altro, e male s'apponevano qùe' politici, i quali nel 1846 e 47 credevano che il satisfarci di riforme, lo accomodarci di codici, di strade ferrate, e diciamo pur anche di qualche civile e libero istituto, avrebbe tranquillata l'Italia per un secolo. x) A un acuto osservatore come il Rossi non sfuggiva che il problema vero era appunto quello dell'indipendenza, e tutti i miglioramenti, tutte le riforme, tutte le innovazioni non potevano portare che a imporre più, recisamente la soluzione del problema dei problemi. Parlons sans detours. Ou je me trompe fort, ou d'année, en année la situation de l'Italie devieudra plus forte vis à vis de l'Autriche, tandis que celle de l'Autriche en Italie s'afiaiblira relativcment et de tout ce que gagnera l'Italie, en bons gouveraemeuts, en instruction, en aisance, en sentiments nationaux,
i) FAKINI, Stalo Romano, voi. I, p. 182. Veti, in Correspondence citM la lettera del INormamby al Palmereton da Parigi (19 aprilo 1847) sulle difficoltà l'uerne ed estere dèi Pontefice.