Rassegna storica del Risorgimento

AUSTRIA ; ESERCITO ; SARDEGNA (REGNO DI)
anno <1939>   pagina <1132>
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LIBRI E PERIODICI
GIOVANNI C ARIJONERI. La battaglia di Napoleone a Mondavi da ms. contemporaneo con no­tìzie sull'autore e dati illustrativi; Mondo vi, Fracchi a, 1938-XVI, in 8, pp. 122, s. p.
Il manoscritto inedito, che viene pubblicato in questo volume, è dovuto ad un testimonio dei fatti avvenuti nella città fortificata di Mondovì durante i tre giorni della celebre battaglia, l'abate G. Grassi di S. Cristina, per la conoscenza del quale soccor­rono le notizie biografiche e bibliografiche raccolte dall'A. della presente monografia. La fondatezza della testimonianza del Grassi, storico piemontese di buona fama presso gli studiosi contemporanei, è avvalorata dal fatto che nel 1808 egli fu invitato a fornire dati sulla battaglia di Mondovì dallo stesso capo dell'imperiale Bureau topographique incaricato di compiere sul posto il rilievo illustrativo della prima gloriosa campagna napoleonica. Il ms. rappresenta dunque una fonte non sospetta, scritta con aderenza ai fatti osservati ed alle notizie raccolte con discernimento da testimoni oculari, di modo che servì in passato a molti per trarne notizie frammentarie.
Il valore della relazione del Grassi è fatto rilevare dall'editore in un'introduzione assai chiara, in cui vengono stabiliti i punti fondamentali dei dissensi tra gli stòrici della campagna, le deformazioni subite dalle fonti genuine, le cause degli errori, ripe­tuti dal Botta al Cantù agli storici moderni, italiani e stranieri. Ne esce cosi essenzial­mente rivalutata la parte avuta dall'esercito piemontese nelle varie fasi della grande battaglia, in difesa della capacità militare del Colli e della valorosa resistenza delle truppe sabaude, in contrasto con la tesi sostenuta recentemente da G. Ferrerò e com­battuta da L.Madelin, di cui pure è segnalata la ripetizione di un erroneo dato di fatto a proposito del Colli. Infine viene messo in luce il contegno patriottico degli abitanti della città, centro della battaglia, in cui l'A. vede una manifestazione di coscienza civile e politica, preesistente all'influsso delle teorie rivoluzionarie ed in molti casi ad esse contrastante. Realmente gli abitanti di Mondovì, abbandonati a sé dopo lo sgombero della cittadella, ordinato dal Colli, stretti nella tenaglia dell'avanzante esercito fran­cese, furono capaci di organizzare una dignitosa forma di resa al nemico, senza cadere nel panico dell'imminente, persino già iniziato, bombardamento delle artiglierie napo­leoniche, e senza cedere alle lusinghe di future libertà portate sulle bandiere di un esercito dalla grande maggioranza sentito come invasore della patria.
La bella pagina, scritta dal settecentesco Grassi fondendo insieme le piccole vicende di una qualunque cittadina italiana, caduta sotto il dominio francese nel 1796, con la grande storia dell'epoca napoleonica, merita le sollecite cure con cui l'editore l'ha aggior­nata, annotata e controllata alla luce di un rigoroso accostamento agli studi antichi e moderni sull'argomento, con un'interpretazione degna di essere offerta all'esame dei competenti. E. CORDERÒ DI MONTEZEMOLO
UGO DA COMO, I Comizi nazionali in Lione per la costituzione della Repubblica italiana; R. Accademia dei Lincei. Commissione per gli Atti delle Assemblee costituzio­nali italiane. Voi. II (parte I, pp. VI-542; parte II, pp. 543-993;, Voi. HI (parte I, pp. 414). Bologna, 1935 e 1938. S. i. p. x)
La poderosa raccolta dei documenti riguardanti i comizi di Lione, indetti da Bouaparte per la definitiva organizzazione della Cisalpina, è oramai quasi per intero
) Scrisse in questa Rassegna la recensione del voi. I il compianto R. Sdriga (A. XXII, 1935, voi. IL p. 363).