Rassegna storica del Risorgimento

BEGANI ALESSANDRO
anno <1917>   pagina <288>
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IT. MaezioiH
Nella seduta del Parlamento del 2 gennaio 1821 pregò i colleglli a non accogliere una proposta di legg er effetto della quale, i coman­danti dei principali forti del regno dovevano essere promossi tenenti generali. L'adunanza, pur ammirando quell'atto di squisita delicatezza, deliberò che un affare personale non dovesse essere di ostacolo ad un legge richiesta dal vantaggio della patria .' La guerra dapprima, poi l'occupazione austriaca, impedirono che quella proposta fosse attuata.
Il maresciallo dovè sottostare ad una breve prigionia e ad un terzo esilio che trascorse a Pisa. Il re Ferdinando II, ascéso al trono nel 1830, lo richiamò a Napoli, gli restituì il grado di maresciallo destinandolo al comando della fortezza di Gapua, nella quale città mori quasi improvvisa mente il 24 aprile del 1837. La salma venne tumu­lata nella chiesa dei cappuccini, poi, allorché questa fu convertila nel 1865, in deposito di polveri, fu trasportata a Gaeta in una cappella della chiesa della Trinità, ove una modesta lapide ricorda il nome di lui.
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La rassegna afferra iche il iHaSjfeiaÌlo ebbe acrifeéio fonda* mentale della sua vita il procurarsi dà vivere e far carriera. E forse un delitto il procacciare, con il lavoro, un sostentamento a se stesso ed ai propri congiunti, o non è piuttosto un dovere ? Egli non subordinò mai alle esigenze della vita e di carriera l'animo suo. Nel 1798 profèti* alla sicura posizione eonsegxutiil carcere è-l'esilio ; nel 1815 al grado, Egli onori, alle grazie isovrane promessegli, lunghi mesi di slenti e di pericoli e dipoi il bando; nel ISSI si oppose alla propria promo­zione. Beco l'uomo che si violiti raffigurare come sollecito miicamenie della sua carriera!
Visse sempre a spese foni Borboni. La rassegna scambia evidente-mente il Begaui con qualche ciambellano della 'Sorte borbonica sti­pendiato dalla cassetta privata di essa. Servai lempré degnamente la patria sua e con un'està rétribiw.ione dell'opera pròpÉ; po'iwvidei a sé ed Uà famiglia, còme ogni altro funzionario milltsÉ* o. ;civilf
Morì borbonico come' erwàfyì. M si nasce né borhoUtcij if H-neralif, Comunque appaiienenfò; ad Cina Simiglia di soldati e soldato egli stesso nell'esercito del Borbone, lungi dal pensare egoisticamente soltanto al godimento di una tranquilla e sicura esistenza ed a con­seguire aseensi e, faworiV l M <* tanti altri, volseauimo alla sua
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