Rassegna storica del Risorgimento
BEGANI ALESSANDRO
anno
<
1917
>
pagina
<
290
>
290
M. Mazsioiti
scorrere da capo a fondo l'opera colossale del Brunet (sette volumi), dare un languido (!) sguardo alla stampa periodica, fare lo spoglio dei cataloghi delle librerìe MbMoteche, commercianti (!). Tutto ciò si dovrà appuntare prima su schede e poi scrimere in brevi pagine le quali dovrebbero formare un volume dalle cinquecento pagine circa (perchè proprio cinquecento?). In sostanza, per santificare il Begani è indispensabile un buon processo. Si vuole adunque un vero processo del tipo di quelli della Chiesa per la canonizzazione dei santi, ad esempio come quello per l'eroina Giovanna d'Arco che, morta nel 1431, fu santificata da Pio X il 18 aprile 1909, cioè circa cinque secoli dopo ! Un processo, come vogliono i teologi, da compiersi ad intervalli di diecine di anni o di secoli, affinchè, dopo raccolte le prove della santità e dei miracoli, si vegga, come la Chiesa esige, Utrum fama sanctitaMs et miracolorum evanescat an ìncrementum caplat. In questo modo, in attesa di chi voglia addossarsi una si terrificante impresa, delle onoranze al Begani- non si parlerà pitti EccoT in ultima analisi, il desiderio della rassegnai
I
Dal rapido esame delle accuse può agevolmente vedersi che esse, per poco che vi si rifletta, si riducono a povere bolle di sapone, cui manca anche il pregio di quella irridescenza di colori che attrae i bambini. Non voglio neanche rilevare alcune frasi alquanto volgari con cui la rassegna termina uno dei suoi articoli parlando di nomina del Segoni a Padre Memo e qualche altra anche più scadente, perchè desidero tenermi nei confini di un dibattito sereno ed obbiettivo quale si conviene ad una indagine storica.
Quattro anni dì prigionia, quindici anni di esilio, la perdita, per ben due volte, di un'elevata posizione, una vita intera di sacrifici e di pericoli per amore di libertà, per la religione del dovere, assicurano ad Alessandro Begani, nonostante tutte le sottigliezze della rassegno, un nome illustre nella storia del nostro risorgimento. Ma db che più risalta nella figura di lui è il valore, la lealtà di soldato e l'eroica resistenza a Gaeta nel 1815 che lo designa alla riconoscenza della generazione presente e M. quelle iffMI A giusto titolo egli potette scrivere al re: Posso accertare V. M. che lui, unicamente ed in tutta l'estensione del termine, soldato il quale opera apertamente e con lealtà, ignora e disprezza i cavilli, i misteri,, le discussioni e le; vie tortuose della politica .l La stessa polizia bor-
* Metmn documento il pag. 63.