Rassegna storica del Risorgimento
1820 ; IRPINIA ; EMIGRAZIONE POLITICA
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Vincenzo Cannaviello
disonorare la patria e da far ricordare i dolorosi versi del più grande di tutti gli esuli:
E quel che più ti graverà le spalle Sarà la compagnia malvagia e scempia Con la qual tu cadrai in questa valle.
E due volte corse il rischio di lasciare nei duelli la vita.
Gli addolciva l'amarezza dell'esilio, oltre che la compagnia della diletta consorte Margherita Bellucci, donna di rara virtù, e di soave animo, l'amicizia del marchese di Canneto Domenico Nicolai, strettasi fra loro a Napoli nel Parlamento; e in comune spesso scrivevano ad amici comuni. Una lettera del De Concilj, datata da Barcellona il 1 agosto 1821, fu in Avellino recapitata al fratello Pasquale. In essa il fuorbandito domandava notizia degli altri fratelli Matteo e Filippo (che presto dovevano seguirlo nell'esilio) e sollecitava la vendita delle sue carrozze e cavalli, attendendosene il danaro come mezzo di sussistenza. Ebbene, questa innocua lettera che Francesco De Vicaris, profugo nella Spagna, aveva rimessa con una propria alla vedova madre in Salerno, la quale l'aveva fatta pervenire al destinatario in Avellino, presentata spontaneamente dal pavido Pasquale De Concilj all'Intendente della provincia, mise a rumore i Due Principati con un meticoloso processo istruttorio rassegnato non solo al Commissario generale della Polizia in Napoli, ma fin anche a Sua Maestà. Un grosso quaderno, in cui sono 63 lettere trascritte e tante altre autentiche a parte, custodite nel Grande Archivio di Napoli2) mostrano che nella Spagna riusciva ad agenti della Polizia del Consolato o di aprirle alla Posta, o d'intercettarle ai corrieri o di sequestrarle ai destinatari, come capitò al profugo Vincenzo Pisa. Perciò non è da meravigliare che il DE CONCILJ si facesse indirizzare alcune lettere all'artificioso nome di Francesco Quarto. E non è da meravigliare neppure che, quando alcuni anni dopo per il marchese Nicolai il fratello Carlo implorò che egli carico di anni, di cagionevole salute e quasi all' intutto cieco potesse tornare in Beno all'ammiserita famiglia , la supplica fu rigettata per il motivo di alcune lettere contenenti propositi sovversivi, spedite dal Nicolai e dal De Concilj mentre erano nella Spagna (una lettera firmata da entrambi la riportiamo nell'Appendice). E veramente di là avevano
D Gr. Ardi. Si, Nap., Ministero di Polizia, 1 Ripartirli. Prov., anni 1821-22, fase. 179.
*) Ivi, Èsteri, Affari rigerv., fao. 3704.