Rassegna storica del Risorgimento
1820 ; IRPINIA ; EMIGRAZIONE POLITICA
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1940
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Gli Irpini della rivoluzione del 1820 nell'esilio 17
É già nell'azzurra immensità del mare e del cielo il poveretto rinfrancava l'animo affranto dalla nostalgia dei suoi cari e del suo paese, quando, in un giorno d'inverno, poco più di due mesi dopo che il brik eia salpato da Malta, questo mentre navigava nelle acque ionie della Grecia, presso l'isola della Sapienza naufragò. Annegarono due soli viaggiatori, uno dei quali fu proprio il DE LUCA, la cui salma i suoi discepoli inglesi dell'equipaggio pietosamente composero in un tumulo sulla prossima spiaggia: tragico epilogo di una tribolata esistenza! Finiva egli di appena 35 anni, come il padre, Giovanni Pirro, era unito di poco oltre i 38 anni, di stenti; egli il 10 gennaio 1824, il padre fatale coincidenza di giorno e di mese! il 10 gennaio 1800 nei ceppi delle memorabili prigioni della natia Montefusco: duplice nobilissimo sacrifizio di questi DE LUCA alla causa della libertà! E poco dopo il bardo della rivoluzione napoletana nel ricordare in versi gli avvenimenti dell' isola lamentava le propriepene e purtroppo la triste inaspettata fine del compagno ed amico:
Era 'Gonsol di Napoli un Girardi Che dava ai rifuggiti assidua noia: Ma un di che sopra mi fissò gli sguardi Gridai: Che miri tu ceffo di boia? Ei confuso abbassò le ciglia strambe, E si mise la coda infra le gambe.
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Queli'aguzzin de* cari suoi monarchi Ivi infieria: per lui scacciar mirai Rosaroll, Carrascosa, Abatemarchi, Florio, Capecelatro ed altri assai; Ed un Poerio, per furor convulso, Pria tenuto in prigioni fu poscia espulso.
E Pier De Luca (ah, iagrimando accenno Il tuo fato, o bel fior d'uomini dotti) E Pier De Luca ne perdette il senno. Talché ne delirò più giorni e notti: Tremava al nome sol di quel Girardi, E per salvarsi s'annegò più tardi.l)
cotfl'Ammiraglio, e giù eri stato nominato, ma in vece ti offro l'occasione di fare una bella azione; ai tratta che da Napoli è ruggito (perchè perseguitato dal Governo per affari d'opinione) un'intimo ed antico amico mio, il sig. De Luca, a cui mancano assolu-mente i mezzi di vivere, che vorrei far imbarrare in tua vece; ne ho già parlato all'Ammiraglio che tatto fa dipendere dalla tua volontà. Io non esitai un momento a cedere il mio posto a quel s.ignore che era in condizioni più difficili delle mie, avendone elogi tanto dall'Ammiraglio che dall'amico Rosselli. Dopo alcuni giorni quei tale partì col brigantino che poi fece naufragio sull'isola di Zantc: molti si salvarono, ma II. povero napolitano vi peri .
*) La vita mìa - // Testamento, opere inedite e rare di GABRIBWS ROSSETTI a cura di D. Ciampoli (Lanciano, Carahba, 1910).