Rassegna storica del Risorgimento
1820 ; IRPINIA ; EMIGRAZIONE POLITICA
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Gli Irpini della rivoluzione del 1820 nelVesilio 19
condannato a morte; lodavasi anzi che immeritamente gli erano stati somministrati i mezzi, onde potersi meglio mettere in salvo ..-1) H De Concila, per siffatti discorsi, si acquistò nna maggior stima da parte di questi signori inglesi, che continuano ad esaltarne nelle conversazioni la fermezza di carattere, e lo risguardano come Punico onesto emigrato, che abbia mai profferito con sincerità e schiettezza la verità di quell'avvenimento... .
Con una cena offerta dal Carrascosa ai congiunti partenti 1*8 ottobre si chiuse il breve soggiorno di costoro a Malta.
Alcune settimane dopo, circolari in data 2 e 10 novembre 1827 del Ministero di Polizia comunicavano a tutti gl'Intendenti del Regno la partenza da Malta e l'arrivo a Corfù dell'ex colonnello De Concilj.
I ESULI IRPINI IN CORFÙ
Visitiamo ora i nostri espatriati in un'altra terra che relazioni-di commercio e vicinanza con l'Italia, tradizioni storiche comuni, dolcezza di clima, facevano sede di minore disagio: nell'isola posta di fronte a Terra d* Otranto, Corfù. Essa era il rifugio di profughi di più elevata condizione, poiché il Governo inglese protettore dello staterello septinsulare, in cui era compresa Corfù, non permetteva ad alcuno straniero di fissarvi domicilio senza la cauzione di 200 colonnati di Spagna e senza la garenzia di pubblico negoziante o persona facoltosa. Difatti LEONARDO PENTA ed ALESSIO CERRATI di Mirabella, 2) SALVATORE DE JOANNA di Sant'Angelo all'Esca e FEDELE CARCHIA di Ariano, direttisi a Corta senza essere in tali condizioni, non poterono sbarcarvi e respinti dovettero ritornare nel Regno. In quest'isola potettero fermarsi invece i già ricordati RICCIABDELLI, ROTONDI e CAPRARIELLO. Ed il Regio console napoletano Giorgio Balzamo, scorgendo che non avevano intenzione di proseguire per la
1) Lo stesso particolare affermava Guglielmo Pepe in una lettera da Londra del 28 gennaio 1822 al noto patriota Luigi Àngeloni in Parigi: Egli (Il Reggente) negli ultimi giorni esortò tulli i compromessi a partire, e mandò loro molto danaro, e quando tutto era perduto ne mandò al Presidente del Parlamento, al Colonnello De Concilia, ed a moltissimi altri... 9.
2) Già settari, dopo l'ingresso delle Imperiali Armi austriache, ambedue continuavano a commettere ne) loro Comune eccessi criminosi, minacciando di vita D. Orazio De Mattia che voleva reprimerli; ritenendo una quantità di armi nascoste; girando di giorno e di notte armati; tenendo spesso spesso delle unioni segrete; ed ogni notte cantando per l'abitato delle canzoni contro il Governo,dicendo: Viva la libertà... sino ad avere osato d'uscire in pubblico il 15 aprile 1821 coi nastri a tre colori in petto... (Gr. Arch. St. Nap., Prefett. di Panaria, anno 1821, fase. 1465).