Rassegna storica del Risorgimento
1820 ; IRPINIA ; EMIGRAZIONE POLITICA
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1940
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Gli Irpini della rivoluzione del 1820 nell'esilio 39
regie, e poi col grado di maggiore ottenuto dopo il lieto successo, marciò alle frontiere per respingere le imperiali forze austriache ? Egli che esule aveva combattuto per il libero reggimento della Spagna, e da Roma aveva spedito il 9 febbraio e 15 marzo 1828 due lettere a Salerno Ì sequestrate da quell'Intendente con frasario ambiguo ? Egli che dovunque nei conciliaboli tra i fuorusciti aveva sempre dichiarato guerra al dispotismo? Per tutte queste ragioni il Governo di Ferdinando II non volle far novità. Tre altre suppliche da Orléans nel 1840, per mezzo del Duca di Serracapriola ambasciatore di S. M. Siciliana a Parigi, il DE CRISTOFARO diresse al Sovrano, al Ministro di Grazia e Giustizia ed al Ministro della Polizia generale. In esse rammentava le sue sventure: nel novembre del 1834 la perdita di un figlio, Federico; nel maggio del 1837 la perdita del padre, Gaetano ; infine la spc gliazione dai suoi beni in patria, soggetti a sequestri e ad espropri, sicché, concludeva, altri anni di esilio per lui sarebbero stati aceto e fiele a chi sta sulla croce. H Governo napoletano anche questa volta tenne duro. Ma tutt'a un tratto, per il soccorso di cento franchi del Governo francese perchè eseguisse il viaggio, il 5 settembre 1842 SEVERINO DE CRISTOFARO con la moglie riappare in Napoli. Se ne sorprende il marchese Del Carretto ministro della Polizia generale e, mentre tiene il reduce sotto consegna, vigilanza ed obbligo di non allontanarsi dalla capitale, chiede spiegazioni all'Am-basciatore a Parigi che gli aveva rilasciato il libero passaporto. Quello rispose che, non avendo trovato il nome del De Cristofaro segnato nella lista di coloro cui era inibito il ritorno, aveva supposto che fossero state accolte le sue suppliche.
Escluso pure dall'indulto del 16 gennaio 1836 fu ANTONIO GIORDANO di Monlefusco 2) e naturalmente anche il DE CONCILJ insième col Nicolai, il quale ultimo, di cagionevole salutee cieco, una malattia avviava al sepolcro. Il De Concilj avvisato di ciò ritorna a Marsiglia per prodigare al fratello più che amico le più amorevoli cure: opera vana. Spirava il povero Marchese il 28 marzo 1842 tra le braccia del nostro Lorenzo, e questi non si staccò dalla salma di lui se non quando, pronunziato eloquente elogio alla presenza della colonia italiana, la collocò nella
V Ipi Esteri, Affari riscrv., fine. 3717 e 3720.
2} In data 25 gennaio del 1836 il Sindaco di Montefusco, Antonio Pennini, sotto la preoccupazione della vociferata grazia Sovrana fatta ad ANTONIO GIORDANO e per il bene della popolazione, cotti scriveva ai Ministro di Grazia e Giustizia: Eccoli., facendo crai ritornare questo mostro d'iniquità è lo tesso che permettergli altri mille delitti ed assassini!... Giacche il vostro Augusto Sovrano ha riposto nelle vostre mani le grazie... badate che le ceneri del Ministro Giampietro sono quasi calde ancora. . (Gr. Arch. Su Nap.f Minist. di Polizia, 1 Ripart., fase. 1826, incart. 98).