Rassegna storica del Risorgimento
BASSO LUIGI ; PIO IX ; SOLARO DELLA MARGARITA CLEMENTE ; GREGOR
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1940
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47
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La morte di Gregorio XVI e l'elezione di Pio IX, ecc. 47
e quelli rapidamente aggiuntisi nei successivi. Comunque 1*informazione trasmessa a Torino dal conte Broglia il 2 e dal Basso il 3 giugno dimostra quanto fosse infondata l'asserzione di alcuni scrittori, che prima del conclave nessuno aveva pensato al Mastai. 1J
Ammesso quest'orientamento di un gruppo non trascurabile di cardinali, sarebbe certo interessante conoscerne la causa o le cause.
H Castaldi, dopo di aver accennato alla divisione dei sudditi nei tre partiti, di cui si è detto sopra, osserva che altri consigli maturavano in mente gli Eminentissimi perchè il Micara era troppo temuto, il Gizzi troppo popolare, il Lambruschini non ben visto per avere, sotto papa Gregorio, dominato da padrone il S. Collegio; di qui la scelta del Mastai.2)
In vero non pochi cardinali avevano senza dubbio avvertito da tempo r impopolarità del governo di Gregorio XVI,8) ne erano seriamente preoccupati e forse già negli ultimi mesi della vita del pontefice avevano sentito quanto fosse necessario mi papa non reazionario, non vecchio, conciliante, nativo degli Stati pontifici 4) e possibilmente
*) CROCE, op. cit., p. 17.. Anche il Ghiraidi scriveva che il Mastai aveva fra i componenti del Sacro Collegio pochissimi favorevoli e dichiarava recisamente: Chi pensava al Mastai? nessuno... (op. cit., p. 19). E il Limbour Panni les cardinanx nul n'a songé à la candidature de l'Evéque d'Imola (op. cit., p. 16). Il Castaldi afferma che allo scrutinio della prima votazione due grandi meraviglie avevano ad un tempo colpito quel venerando Congresso [il conclave]. La prima come il Lambruschini, pel quale si riteneva fossero quasi tutti gli Eminentissimi, avesse ottenuto solo 15 voti, l'altra come al Mastai ignoto persino al Pignatelli... fosse dato cosi in sulle prime di riunire ben 13 voti (op. cit.* p. 28). V. pure il TE,SI-PASSERINI (op. cit., p. 194) che parla di tredici voti inaspettati. E per una parte dei cardinali, ma per ima soltanto, la meraviglia può ben essere stata reale! Anche il DUMAX (Le 30e anni-versaìre de Véleciion de Pie IX à la papauté, Paris, 1876) considera come assolutamente imprevista ed imprevedibile e quindi come miracolosa l'elezione del Mastai; e più 'recentemente lo SPEIXANZON nella sua Storia del Risorgimento e dell'unità italiana (Milano, 1934, II, p. 909) ha scritto (alludendo però come pare piuttosto al popolo che al collegio cardinalizio): Quando le porte del Conclave si chiudono, chi pensa al vescovo di Imola?*
2) Op. clt., p. 27.
) L. BENOIST, Vita di Pio IX, Torino, 1848, p. 37. Tale impopolarità è ammessa anche dallo Spada, storico in questo senso non sospetto (Storia della Rivoluzione di Roma e della Restaurazione del governo pontificio dal 1 giugno 1846 al 15 luglio 1849, Firenze, 1868, I, p. 36), mentre la preoccupazione dei Cardinali è confermata dal conte Broglia nella riservata del 15 ghigno L'Austria pare che gradirebbe il cardinale Falconieri o Ostini o Soglia, ma dubitasi che per quest'ultimo s'incontrerà difficoltà ad aversi favorevole la votazione dei Cardinali perchè si temerebbe di veder risorgere le stesse influenze della Corte del defunto Gregorio XVI, cogli individui della quale egli era intrinseco) (Atti riservati Ministero Esteri, ecc., Confidenziali, senza numero).
*) FAHTNI, op. cit., p. 169. È questa press'a poco anche la tesi del MONTI (Pio IX nel Risorgimento Italiano, con documenti inediti e illustrazioni, Bari, 1928, p. 60). V. pure D. TBOCCHI, Pio IX e la rivoluzione romana, Firenze 1934, pp. 8 e 10. Il BALLE-HINI (Le prime pagine del pontificato di Pio IX, Roma, 1909, p. 8) nota come le Legazioni