Rassegna storica del Risorgimento

LAMBERTI GIUSEPPE
anno <1917>   pagina <296>
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poco prima del 1848 a Parigi, pregò gli narrasse i particolari dei fatti del '31 a cui aveva partecipato, ed egli rispose con tre lettere che ho avuta la fortuna di ritrovare, e che commentano il Diario del Lamberti sino all'imbarco in Ancona.
Quando il generale Zucchi nel modo e al fine ch'egli narra, giunse il 23 di febbraio a Reggio, dove animosi giovani erano insorti a nome dell'Indipendenza italiana, fu accolto festosamente dai citta­dini. I bei colori d'Italia, racconta egli stesso, facevano di sé lieta mostra per le vie che io doveva percorrere, affollate di gente esultante di vedermi tornato in mezzo a* miei. Le donne, sventolando fazzoletti dalle finestre, lietamente mi salutavano, intanto che una briosa gio­ventù mi faceva scintillare agli occhi una siepe di baionette citta­dine. Erano le milizie suscitate da Paolo Lamberti; e Giuseppe, già. tornato a Reggio, partecipava al loro comando.
Lo Zucchi ne iniziò subito l'ordinamento; quindi, invitato dal Governo provvisorio a consolidare le nostre libertà costituendo rego­larmente le forze militari , appena fu nominato Prefetto generale, fece decretare la formazione di due reggimenti di fanteria e di un reggi­mento di cacciatori a cavallo. In persona si recò a far gente sulla montagna; e, mentre attendeva a organizzare il piccolo esercito, il Duca, ai primi di marzo, ottenuto dall'Imperatore d'Austria l'aiuto di ottomila tedeschi, da Verona e da Mantova mosse verso Modena. Un posto militare che lo Zucchi aveva stabilito a Novi, assalito dagli austriaci, si ritirò confusamente a sbaraglio, e il generale deliberò di evacuare Reggio della poca truppa per vedere se era ancora possi­bile rannodare la resistenza in qualche punto. Il 6 di marzo usci dalla città alla testa di circa 250 uomini male armati e pessimamente equipaggiati . Povere mie speranze ! egli esolama. Ben presto su di esse, era caduta la brina del disinganno ! Da questo giorno ìnco-mincia il Diario del Lamberti, e le annotazioni quotidiane segnano i fatti che rilevo dalle lettere del Belloli.
1 pochi uomini, condotti dal generale Zucchi, marciando su Scan­diano, Sassuolo* e Formigine, giunsero a Modena dove pernottarono. E poiché i Tedeschi avevano incominciato a passare la Secchia in vari punti , il di seguente uscirono dalla città e si recarono a Ca­stelfranco, donde si diressero a Bologna, lo conducevo meco in salvo, dice lo Zucchi, un'accozzaglia di militi italiani premuti alle spalle dalle baionette austriache. A Bologna per una falsa interpretazione del non intervento proclamato dalla Francia, le autorità, tuttavia pa­paline, non permisero allo Zucchi di entrare nella città colle armi,