Rassegna storica del Risorgimento

LABINDO, PSEUD. DI GIOVANNI FANTONI
anno <1940>   pagina <71>
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VARIETÀ, APPUNTI E NOTIZIE
L'ARRESTO DI LABINDO A TORINO
I principali biografi di Giovanni Fantoni (il Corniani, il Tjpaldo, il Bertolotli,, il Solerti), hanno scarsi accenni all'arresto del poeta di Fivizzano avvenuto a Torino; più esplicito è il conte Giovanni Sforza, lo storico della Lunigiana, che avendo fruito del materiale offerto dagli archivi di Stato, potè far luce sull'importante questione.l)
E bene intanto notare che Labindo era stato a Torino a vent'anni, allievo della seconda classe dell'Accademia Reale, con facoltà d'intraprendere il corso della scuola militare, ovvero di proseguire gli studi all'Università;. Entrato all'Accademia il 25 set­tembre 1775, ne uscì il 5 febbraio 1776, quale sottotenente nel Reggimento di Fanteria straniera del Chiablese; tre anni appresso, il 6 febbraio 1779, ne fu licenziato, e ritornò a Fivizzano, suo paese natio.
Con la discesa dei francesi in Italia nel 1796, vagheggiò il suo nobile ideale: L'Italia libera e forte, padrona di sé e dei suoi destini, che difese e propugnò nelle sue varie peregrinazioni a Reggio Modena, Milano, Venezia, Torino. Sui mezzi da lui escogitati per attuare i suoi piani, non trovò sempre consenzienti i compagni di fede, onde soffri la prigionia a Modena ed a Milano. Egli non si sgo­mentò, e liberato dal carcere passò a Torino; mostrandosi risolutamente avverso a mètodi di governo cbe si volevano allora sperimentare in Piemonte, ripeteva di voler l'Italia libera, forte, indipendente, ma non soggetta agli stranieri, che ne erano falsamente creduti liberatori.
Con lo stesso ardore, che nel 1791 gli aveva ispirata l'ode il Fanatismo, dedicata all'Alfieri,
Ove correte, o miseri?
Questa non è del del, non è la voce.
Dentiti acerbo domina
D'Europa i foli... (Kb. HI, XXvTH)
egli si opponeva agli eccessi, sostenendo il punto di vista italiano anche nel trambusto
dei moti rivoluzionari,. Sui pruni del 1799 il nuovo governo del Piemonte predicava
l'unione del piccolo Stato alla Francia, mentre un forte nucleo di cittadini aspirava
all'unione di quella terra alla Repubblica cisalpina. Uno dei capi dell'opposizione era
l) COHNIANX, I secoli detta letteratura italiana, Torino, 1855, t. VII, ep. X, pp. 271 segg.; E. TIP ALDO, Biografie di letterati italiani del sec. XVITT, Ve­nezia, 1834, pp. 234-38; D. BKRTOLOTTJ, Vita di Giovanni Pantani, Milano, Silvestri, 1823, pp. IX; A. Sousim, Le odi di G. F, con prefazione e note, Torino, Triverio, 1887, pp. XXVH-XXVIII; G. SFOBZÀ, Contributo alla Dita di G. F., Genova, tip. della gioventù, 1907, pp. 14 e segg.