Rassegna storica del Risorgimento

PELLICO SILVIO
anno <1940>   pagina <73>
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H Pellico, la Donna gentile e i libri del Foscolo 73
IL PELLICO, LA DONNA GENTILE E I LIBRI DEL FOSCOLO
Fra le lettere di Onorato Pellico al figlio Silvio, presentate dall'autore di queste righe al XXVI C ongresso del E. Istituto per la Storia del Risorgimento, era com­preso in una recente cessione di documenti spielberghiani fatta dall'Archivio della Luogotenenza di Briinn al Museo dei Patriotti Italiani allo Spielberg anche il seguente breve scritto, catalogato come lettera indirizzata al Pellico da uno dei suoi familiari;
Milano 30. Aprile Giulio a Silvio Pellico a Briinn
Dalle indagini che Ho fatto presso la gente di casa pormi poterti quasi assicurare che i libri sono stati restituiti al procuratore della Sig. Magiotti; ma siccome non conosco ne Ut Signora ne il suo procuratore, e che d'altronde la servitù non si ricorda de nomi non posso per ora darti asoluta risposta, farò nuove indagini e ti darò una risposta più precisa.
Sono stato al Collegio de Nobili dove sono Mimino e Giulietto, gli ho trovati benis­simo loro ho fatto tuoi saluti, essi m'incaricano a tanti saluti e baci per te. Giberto non lo ho veduto ancora. Non ti parlerò del vivissimo dispiacere che sentii allHnaspettata terribile disgrazia, che ti colpì, solo ti prego che se in qualche cosa tu mi credi capace per servirti tu me lo imponga con tutta libertà, assicurandoti non esser questa una semplice frase di letterajma si l'ingenua espressione di quello che sento.
In realtà, trattasi non di un parente del Pellico, ma di Giulio Foscolo, il minor fratello di Ugo, che, a differenza del cantore dei Sepolcri, aveva prestato giuramento di fedeltà al Governo austriaco e serviva quale ufficiale nell'esercito imperiale. *)
La lettera è notevole specialmente per l'accenno ai libri di Ugo, che, come è ben noto, Quirina Magiotti Mocenni la Donna gentile aveva acquistato dopo la foga del Poeta per la somma di lire 1497, nell'intento di farli quindi spedire al Foscolo nel suo esilio, e, nel frattempo, aveva affidato a Silvio Pellico, allora istitutore dei figli del conte Porro. 2)j
Giulio Foscolo, evidentemente su richiesta di Silvio, si è recato appunto in casa Porro al n. 1579 della Contrada del Monte di Pietà dove i domestici non hanno saputo dargli notizia dei volumi, onde egli pensa che essi siano stati restituiti al procuratore della Mocenni; sappiamo invece che ciò non avvenne e che la bibliotcchina foscoliana andò miseramente dispersa.
Mimino (Giacomo) e Giulietto sono i due figli cadetti del conte Porro Lamber-tenghi, gli allievi del Pellico, che, dopo l'arresto del loro precettore e la fuga del
1) Costantino Angelo Foscolo, che assunse il nome di Giulio con la Cresima, nato a Spalato il 2 dicembre 1787 e morto suicida nel 1838.
?.) Per questo conoscmtissimo episodio, cr. le lettere di Silvio Pellico a Ugo Foscolo del 5 novembre 1816 e del 9 settembre 1818, pubblicate nt31fEpistolario pellichiano a cura di G. STEFANI, Firenze, Le Mounier, 1856, pp. 12 e 14: lettere nelle quali per altro si alludo ad un incognito compratore, senza che vi sia fatto il nome della Donna gentile.