Rassegna storica del Risorgimento

LAMBERTI GIUSEPPE
anno <1917>   pagina <299>
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Giuseppe Lamberti sulla via dell'esilio 899
Jrai buoni uffici della Corte di Francia ebbe commutata la pena in quella di venti anni di stretto carcere a Munckacs in Ungheria.
Ecco, caro amico, conchiude il Beiloli, un racconto sincero delle passate miserie , racconto che il diario del Lamberti contìnua inaino allo sbarco a Marsiglia. Né le miserie finirono con l'arrivo ; la Sanità impose a tutti i prigionieri una quarantena di dieci giorni nel Lazza­retto. Uscirono la sera del 9 giugno; e il Lamberti il giorno innanzi aveva appreso che suo padre era stato tradotto a Modena per essere sentito da testimonio. Questa nota si legge solo nel diario scritto a matita ed è trepida di sospetto; difatti il conte Iacopo usci da quella udienza condannato a due anni di carcere, pena ohe per arbitrio della polizia si perpetuò in casa sua fino alla morte, avvenuta il 26 marzo 1838.
Ohi scriverà la vita di Giuseppe Lamberti dovrà consacrare due capitoli di molte pagine coi titoli : Durante l'esilio e Dopo l'esilio, ambedue di grande e novo interesse, se riuscirà a sgombrare tutte le oseuriià che ancora ne offuscano le vicende.
Intanto non è male conoscere sin d'ora quando il suo esilio in Francia finì, tanto più se a darne notizia precisa mi soccorre il rias­sunto di una lettera conservata nel Protocollo della sua c<rrrispon-denza con Giovanni Cosmi, mandatario di lui a Reggio.
Scritta a Parigi il 3 aprile 1848 e affidata a Antonio Spagni, altro esule reggiano che si era assunto di recapitarla personalmente, di­ceva: Da un mese e più sono convulso. Non so cosa mi faccia e dica; vendo mobili e in questa crisi non si prende nulla; accomodo affari alla meglio e vado in Italia non so per qual via. Manderò .casse di libri ed altro e le dirigo a lei in dogana. Gli saran dirette let­tere probabilmente per me; ho dato il suo indirizzo perchè non so in qual luogo mi fisserò; però andrò là subito, non lo dica a nes­suno. Predichi che scelgali gente di energia e testa, e non pregiudi-chin la questione avvenire, ed è un motivo escludere chi non aderì a partito politico alcuno; bisogna consultare il popolo solo sovrano. Dovrebber esser sazi di Re e Principi. Il Municipio assuma tutti i poteri e dia larghezze quante può al popolo. Voto universale, armi, ecc. Non si perda di vista perdio l'Unità; sarebbe sacrilegio non cogliere il momento. Energia e attività e avanti avanti poiché non s'abbia a
dir troppo tardi 1 .
0 discepolo di Giuseppe Mazzini al momento di mettere piede in Italia ricordava due dei maggiori ammaestramenti dell'apostolo, anzi due articoli della sua fede : l'Idea unitaria, e la rivoluzione col popolo e per il popolo. Ed è opportuno il rilievo per scagionare la memoria del Lamberti dalla censura ingiusta mossagli da Nicomede Bianchi,