Rassegna storica del Risorgimento

1849 ; TOSCANA ; CIRONI PIERO
anno <1940>   pagina <95>
immagine non disponibile

Libri e periodici 95
A Lui era toccato di battagliare; aveva inghiottito l'amaro; non ai lamentava della guerra che da più parti gli era mossa. .Lavorava: ecco la sua risposta. Ed a proposito di inimicizie o della congiura del silenzio, in omaggio a quella verità, che dal Rosi ebbe cosi alto onore, voglio rammentare, sempre a proposito del Dizio­nario del Risorgimento Nazionale, un piccolo episodio, del quale sono pienamente a conoscenza.
Ad un Congresso storico in occasione di una gloriosa ricorrenza centenaria, il Rosi fece mandare il primo volume, quello dei FaMt, nella bella ristampa allora allora ultimata, durante le sedute. Come fu portato il grosso volume sul tavolo della Presi­denza, chi presiedeva lo apri, ne svolse qualche foglio, poi Io fece, immediatamente, riporre, senza l'onore d'una parola, ciò che, per bocca proprio di quel Presidente, veniva fatto, molto facilmente, per lavori, non dico per opere, di molto minor impor­tanza. Così va il mondo! Ma contro gli intrighi, le basse manovre ed i facili livori degli invidiosi, sta oggi, l'alta, onorata e benemerita personalità del Rosi, studioso, storico e maestro insigne del Risorgimento Nazionale, che, vissuto dal 1864 al 1934, come la lapide, sulla sua umile casa, in Lucca, ed opportunamente riportata, nella prima pagina di questo quarto volume del Dizionario, dice: Di costumi austeri provò e soccorse la povertà, dette alla scuola la luce della mente, la generosità del cuore. Esaltò l'Italia romanamente. Disse la verità senza veli.
E, con tutti, i difetti, che vogliono e sanno trovare in esso i fàcili censori, che son sempre troppi e pare abbiano la professione di trovar solo mende e manchevolezze e inesattezze e mai pregi, anche nei migliori lavori altrui, sta questo Dizionario, che ci ripete i lineamenti fisici e morali di molti anche se ne mancano parecchi non meno benemeriti, non meno valorosi, non meno arditi, non meno meritevoli d'esser tratti dall'oblio personaggi del nostro Risorgimento ; Dizionario, che rimane unico vasto repertorio, cui possiamo, finora, ricorrere, come a fonte quasi inesauribile, per molti nomi e cognomi di patrioti, di cospiratori, di combattenti, di politici, di eroi, di martiri, del nostro riscatto, dei quali desideriamo conoscere, sia pure in succinto, la vita, i pensieri e le opere. GIOVATOVI MAIOBI
Carteggio di Pietro e Alessandro Verri. Volume X: Dal 1 luglio 1788 al 29 dicem­bre 1799. A cura di GIOVANNI SEBEGNI. Sotto gli auspici della R. Deputazione di Storia Patria per la Lombardia. Milano, do.tt. A. Giuffrè Editore, 1939-XVU, pp. 466. L. 50.
A 29 anni dall'inizio della pubblicazione, vede ora la luce il decimo volume del carteggio scambiato tra Pietro e Alessandro Verri dal 1766 al 1797, con una interru­zione dal 1785 al 1792. Com'è noto, usci dapprima il secondo volume, poiché F. Nevati-intendeva premettere al volume I un'ampia prefazione, la quale fu bensì compilata in seguito, ma da E. Greppi, e apparsa con questo volume I nel 1923. L'opera, edita sino all'ottavo volume sotto gli auspici della Società storica lombarda, prosegui attra­verso vicissitudini editoriali, sotto quelli della R. Deputazione di Storia Patria per la Lombardia, Curarono i volumi sino al settimo Emanuele Greppi ed Alessandro Gi olisi, l'ottavo il Giubili e Giovanni Seregni, il quale ultimo è anche il curatore dei volumi nono e decimo.
Preziosa fonte per la storio di Milano e di Roma, anzi di tutta Italia, nella seconda metà del sec XVI.Il, il carteggio vernano! E gli stessi Autori erano consapevoli di compiere una fatica che da qui a un secolo, se cadrà nelle mani di qualche erudito che abbia sentimento di onore, sarà un pezzo prezioso. Le nostre lettere contengono la cronaca degli avvenimenti dicibili accaduti'; molto certamente non osiamo di scriverlo; molto ci resterà da palesarci a voce quando ci riuniremo, ma il grosso degli avveni­menti de' paesi ne* quali ci siamo trovati, vi e (Vili, p. 221). E altrove (a proposito delle lettere scrìtte da Londra e da Parigi): Un giorno se quo* due sterminati lavori