Rassegna storica del Risorgimento
1849 ; TOSCANA ; CIRONI PIERO
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1940
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98
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98 Libri e periodici
GIULIANO GAETA, Trieste durante la guerra mondi ah (Opinione pubblica e giornalismo a Trieste dal 1914 al 1918). Prefazione di Paolo Orano ; Trieste, Edizioni Delfino, 1938-XVI, in 8 pp. 166. L. 15.
Ecco un altro dei buoni fratti del nostro insegnamento di Storia del Giornalismo: così Paolo Orano (maestro in questa nuovissima disciplina, di cui per volontà del Duce inaugurò undici anni or sono la prima cattedra u Ilici al e nella R. Università di Perugia) afferma nella prefazione, compiacendosi senza esitazioni con il dottor Giuliano Gaeta, allievo valoroso e fecondo di contributi molteplici in questo campo tanto affascinante quanto ancor oggi io gran parte inesplorato e frainteso.
Non a caso abbiamo scritto frainteso. Capita talvolta di leggere qualche brano di letteratura erudita, dallo stile forbitamente accademico, o perfino dei libri ricchi di notizie racimolate dalle letterature e dalle enciclopedie, salvo qualche timida ricerca di biblioteca e di archìvio: brani e libri che avrebbero la pretesa, perchè parlano di giornali e ci sanno dire di essi con scrupolosa e pedante esattezza il formato, i nomi dei redattori, la periodicità e qualche inerente vicissitudine, hanno la pretesa dicevamo ~ dì essere Storia del giornalismo. Niente di più falso, di più noioso, di più inutile. Iia Storia del' giornalismo non pud essere materia morta, che anzi lumeggiando della storia l'opinione pubblica contingente, la quale si traduce in passioni, sondandone il palpito più riposto ed indagandone la portata, il valore, il nesso con gli eventi successi, assurge a nuova interpretazione del passato, corroborando o modificando od anche sfatando quanto è stato acquisito dalla istoriografia, che altrimenti rimane incompleta e perciò imperfetta e meno vera. In tal modo e solo in tal modo la e Storia del giornalismo, svincolandosi con senso dinamico ed aggiornato d'innovazione da pregiudizi, tradizioni, compiacenti consuetudini in voga, assolve un compito squisitamente politico, fondamentale per l'educazione e l'affinamento etico di quanti sono o si sentono giovani.
Una dimostrazione pratica del convinchnento del Gaeta nei concetti che abbiamo premesso, ci è data da questo suo pregevolissimo lavoro. E non poteva essere altrimenti per lai ch'è Uscito dalla scuola perugina della Facoltà Fascista. L'A. premette . alia sua trattazione quanto riguarda le condizioni prebelliche di Trieste, città profondamente italiana e che in ogni suo atto amava esternare questo sentimento naturale e profondo. Istituzióni italiane culturali, ginnastiche e benefiche costituivano il perno della lotta irredentista, insieme a due fogli UIndipendente ed II Piccolo bersa-ghatissimi (specialmente il primo, più idealista ed esplicito, quando non rasentava l'irriverenza verso l'autorità austriaca) dalla censura. Così che prima uno e poi l'altro furono soppressi. Le loro battaglie per l'italianità (in occasione, por esempio, della partenza del principe di Wicd e del convegno di Mira mar, del fatto di sangue della scuola BevolteHa e della questione dell'università italiana, del convegno di Abbazia, dell'opera dello slavismo appoggiata dall'Austria, dei fatti del primo maggio, dell'eccidio di Serajcvo, ecc.) sono tratteggiati con mano abile e con encomiabile serenità ed obbiettività di giudizi. Con lo scoppio della guerra mondiale e la conseguente censura preventiva sulla stampa UIndipendente comprese spontaneamente la necessità di scomparire: la meta, per lui, era in, gran parte già ottenuta. Il Marameo! aveva pure accompagnato hi Hantu campagna con la nota settimanale umorìstica ed // Lattai rotore, organo dei socialisti, HI era andato diffondendo tra cittadini anche d'altre tendenze. Quando poi, il 23 maggio 1915, Il Piccolo venne soppresso, invadendone la tipografia, saccheggiando ed appiccando il fuoco ed ostacolandone irremissibilmente ogm ripresa, allora II Lavoratore, piuWioHto di' vari altri giornalucoli onguìlloscamente ligi al governo, divenne il foglio preferi IO. dal l'elemento italiano. E la sua tiratura aumentò enormemente: basti pensare che del Piccolo si tiravano oltre 100.000 copie.
I destreggìamenti di questo giornale, divenuto da settimanale quotidiano, la concorrenza del Triester Tagblait, le 2 annate del ce nefando Cittadino di Trieste