Rassegna storica del Risorgimento

1849 ; TOSCANA ; CIRONI PIERO
anno <1940>   pagina <108>
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VITA DELL'ISTITUTO
CUNEO. È morto a Cuneo, dov'era nato 83 anni addietro, il Senatore del Regno Tancredi Galimberti, nostro collaboratore ed amico, che tenne alto posto ncll'arringo forense e nella vita politica italiana fino agli ultimi suoi giorni, continuando ininter­rottamente anche la sua feconda e ricercata attività di pubblicista. Gli era premorta l'elettissima compagna della sua vita. Alice Schenzer, dotta mente nutrita di profondi studi, anima finissima di poeta; egli l'ha raggiunta nella chiesetta romita degli Angeli, fra grande, sincèro compianto.
Suo padre, ancora ragazzetto, aveva aiutato, la notte del 10 marzo 182 L, in Car­magnola, a stampare la dichiarazione degli Ufficiali insorti; trasferitosi poi a Cuneo si era fatto editore, nel marzo del 1847, di un quotidiano fedelissimo al Cavour, La Gaz­zetta delle Alpi, che poi mutò nome in Sentinella delle Alpi e, da qualche anno in qua, in Sentinella a"Italia; intorno a quel giornale si riunirono patrioti notissimi del nostro Risorgimento; primo direttore ne fu quel conte G. B. Michel ini di Fossa no, che aveva portato la bandiera tricolore a fianco di Carlo Alberto il 12 marzo 1821 dalla Citta­della di Torino al palazzo reale, e collaboratore fra i primi fu Michelangelo Castelli, di Racconigi,
Tancredi Galimberti era appena uscito dalle fasce, quando in un clamoroso pro­cesso, suscitato dall'Ambasciata di Francia contro il giornale, il gerente della Sentinella ebbe quale difensore Francesco Crispi, allora esule a Torino; fanciulletto, nel 1863, vide i garibaldini amnistiati dopo la detenzione nel forte di Vinadio, accorrere alla tipografia del quotidiano ad acclamare la loro gratitudine per la fervida campagna fatta in loro favore e del Condottiero; un fratello maggiore era garibaldino a Bezzeeca, uno minore, ufficiale dell' Esercito, eroicamente cadeva nel 1896, nella Campagna d'Africa. Vissuta la prima giovinezza ancora nel fervore del Risorgimento nazionale, studiò a Roma, nuova capitale del Regno, ed intuì la grandezza del destino della risorta Italia; mente coltissima di umanista versato nelle lettere, nella storia, nell'arte, giurista geniale, oratore robusto ed ornato, fin dal 1896 fu Sottosegretario alla pubblica istru­zione, poi Ministro delle poste nel 1901; degno di menzione è il fatto che in quell'anno riuscì ad assicurare all'Italia 1*invenzione di Guglielmo Marconi, che gliene fu poi sempre grato.
Nota a tutti la posizione del Galimberti, avversa a transazioni ed a collaborazioni con i socialisti, donde venne il suo famoso urto con il Gioiitti che lo volle ad ogni costo escluso dal Parlamento; l'eco di quell'ostracismo non è ancora spenta nel cuneese; e durerà fino a tanto che durano gli uomini che si strinsero col Galimberti nella lotta.
Tancredi Galimberti non si piegò; rimase irreducibile, così che, interventista con Benito Mussolini, dopo la vittoria, pur essendo già innanzi negli anni, aderiva con entusiasmo giovanile alla rinascita ed alla rivoluzióne fascista.
E scomparso un nomo che rappresentava ancora nel nostro tempo la tradizione viva piemontese, dalle guerre per l'indipendenza alle battaglie più recenti per la dignità e per la grandezza della Nazione.
Ai Figli, che ne portano il lutto doloroso, vanno le nostre condoglianze sincere.
(. m. *.)
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MACERATA. - Il 9 gennaio 6 deceduto il col. comm. Camillo Ferraioli, che per molti anni fu benemerito e autorevole Presidente del Comitato, del quale era socio fin dal 1923. A lui spetta grande merito per la felice riuscita del XV Congresso della Società Nazionale per la Storia del Risorgimento, tenuto a Macerata nel 1927.