Rassegna storica del Risorgimento

1799 ; UNIVERSIT? ; ISTRUZIONE PUBBLICA ; PERUGIA
anno <1940>   pagina <963>
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La riforma mpubblana ànW Università* ce. 963
Governo centrale ha da e stesso tutta la facoltà di disporre. Bensì deve riportarsene l'approvazione del Generale in capo. Fate un buon piano di riforme. Pensate al gius pubblico, alla veterinaria, alle lingue oltremontane. Tutti siete illuminati, ma la particolare istruzione de' cit­tadini Cocchi, Mariotti, Ansidei. Moroni e Savi vi potrà meglio confor­tare nel travaglio. Mandate presto il prospetto, e noi lo presenteremo al
era il contrasto fra Nobili e Civici. In vita ancora gli antichi Collegi delle Arti, sia pure senza più alcun rapporto con l'esercizio delle medesime, e attraverso i quali si entrava a far parte del supremo magistrato cittadino, i Decemviri, i Nobili erano riusciti a rendere esclusiva a loro l'appartenenza ai due più cospicui dei Collegi, la Mercanzia e il Cambio, che davano i capi al magistrato stesso. Cosicché la città veniva ad avere alla testa della sua amministrazione sempre dei Nobili. Tante altre cariche eran sempre ricoperte da Nobili; i quali cercavan dì tenere lontani i Civici, che tuttavia nell'insieme li superavano d'intelletto e cultura, da ogni ufficio di maggior lustro e prestigio. Il contrasto si estendeva alle manifestazioni della vita privata, dove i patrizi possessori di magnifici palazzi, di ville, e il resto, spiegavano la superiorità d'uno sfarzo che i Civici non potevano controbattere; pur riuscendo però in qualche caso a vincerli, come nella costruzione d'un Teatro Civico, che per ampiezza e bellezza sorpassava quello dell'Ac­cademia Nobile. E la storia dei due teatri è oltremodo espressiva dell'antagonismo tra le due classi (cfr.: F. GUARI) AB ASSI. Appunti storici sull'Accademia Civica del Teatro Morlacchi di Perugia, Perugia, 1927. G. Benucci; e G. PASCUCCI, LO Nobile Accademia del Pavone e il suo Teatro, Perugia, 1927, G. Donni ni).
L'abbassamento dell'alterigia ed arroganza nobilesca; l'uguaglianza di diritti, l'accesso di tutti a tutte le cariche e gli onori: queste ed altrettanti proclamazioni democratiche, non potevano a meno di esercitare una attrattiva particolare sulla classe civica, o l'ordine medio come veniva chiamato.
Il Mariotti che apparteneva a quest'ultimo, per quanto fosse stato sempre bene accolto anche nell'ambiente aristocratico, fu nella sua orientazione politica influenzato eertamente dai motivi di quel conflitto. Nello sceglier l'emblema da darsi all'Accademia del Teatro Civico, il Mariotti stesso, anche di questa iniziativa attivissimo sosteni­tore, aveva in un primo tempo proposto di associare al Grifo, insegna della citta, il Gatto, storica insegna dei Raspanti, la fazione che nelle lotte cittadine medioevali si contrapponeva ai Nobili,* raccogliendo la borghesia delle Arti.
Come lui molt'altri dello stesso ceto furono democratici, senza voler giungere ad essere dei sovvertitori. Ma nei rivolgimenti l'estremismo tende fatalmente a prendere la mano. Né pensavano tanti di dover finire col trovarsi a contatto immediato delle infime, e da loro stessi disprezzate, classi del popolo.
Nell'autodifesa quando, caduta la Repubblica, fu sottoposto a processo, il Mariotti, giustificandosi di aver voluto l'uguaglianza, ha questo passo sintomatico; Se per la eguaglianza ne* titoli il Cittadino Nobile nel Governo Repubblicano veniva a ugua­gliarsi al Cittadino non nobile, poteva il primo dolersi d'essere stato avvicinato al secondo; ma il secondo poteva ugualmente dolersi d'essere avvicinato al terzo, al quarto, ecc. del popolaccio....
La borghesia pertanto promosse e favorii rivolgimenti dì quel periodo. Qualunque risentimento di classe potesse però avere agito nell'attitudine presa, non deve negarsi al Mariotti e agi i altri una sincera eragionata persuasione dell a uccessi t a diriforme, negli ordi­namenti polìtici e amministrativi; perle quali parve allora giunto l'opportuno momento.
Nel Governo repubblicano il Mariotti fu investito della carica di Prefetto Conso­lare del Dipartimento del Trasimeno. Diritta coscienza, si oppose per quanto potè agli