Rassegna storica del Risorgimento

1799 ; UNIVERSIT? ; ISTRUZIONE PUBBLICA ; PERUGIA
anno <1940>   pagina <966>
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966 Raffaele Bel/orti
di sé la scuola, strumento formativo del singolo: così da farne Vhomo noviis, realizzatore del novus orda politico e civile. L'originalità dei principi informativi, demolitori e ricostruttori è quella che poteva essere allora; da rilevarsi son le linee d'un ordinamento organico dell'insegnamento concepito in funzione politica: fare l'uomo per lo Stato.
STABILIMENTI PER LA PROVVISORIA RIFORMA DELLA UNIVERSITÀ DI PERUGIA
LIBERTÀ EGUAGLIANZA
AL LETTORE
La Università di Perugia per lunga vecchiezza di cinque e più secoli, e per man­canza di sovrani presidi è stata sicuramente in questi ultimi tempi assai meno gloriose di quel che fu nei remoti. L'uso introdotto da un arrogante amor proprio di non ammet­tere tra suoi professori se non i Perugini: la moltiplicità delle Cattedre di una medesima Facoltà; lo stabilimento di alcune altre affatto inutili, o conducenti solo a una vene-lata ignoranza: la privazione di molte, che pur sono di gran rilievo per l'avanzamento delle cognizioni che fan più onore all'uomo, e che più giovano alla politica economia; la tenuità degli stipendi: lo stile di ricever Lettori assai giovani senza alcun emolumento e di accordarne poi loro stentatamente sol qualche poco con distribuzione capricciosa: il parziale riguardo per quelli, che vantato avesser chiarezza di sangue, acciò più che fosse possibile i Dottori di questo rango godessero la maggior porzione delle sue ren­dite: e sopra tutto il metodo degli studi in essa Università regolato finora a nonna di un Breve papale del 1625, sotto l'autorità del Vescovo della Città, furon tutte cagioni attissime a promuoverne la decadenza.
Nella fortunata rigenerazione di questa Città, per opera della invitta Nazion francese, un bel lume rifulse anche al nostro Liceo, per cui venne a sperare di migliorar sua fortuna.
Il generoso ALESSANDBO BEKEHIER con sua carta segnata dal Quartier General di Fuligno il dì 18. Piovoso Anno VI della Repubblica Francese (6 Febbraio 1798, v. a.) assicurò Perugia del favore della sua Nazione verso la nostra Università, e verso gli studj delle BelleArti; e promise ch'essa Nazione avrebbe sempre protetto quei pròve-dimenti, che si fosser giudicati più utili, ed opportuni al loro avanzamento. Concorsero a meraviglia in questi medesimi sentimenti le supreme autorità costituite poi nella Romana Repubblica; e secondando le intenzioni di esse, ninno dei Ministri dell'Interno, alla cui vigilanza dalle Leggi è affidata la cura della Istruzione pubblica, dei Musei e delle Scuole, depose mai il pensiero di porli ad effetto. Le circostanze però dei tempi non permisero fin d'ora l'adempimento di questo comune desiderio. Era riserbato all'attuale Ministro cittadin FRANCESCHI il porre in opera tutta l'energia del suo spirito, e 1* impiegar con successo i suoi scientifici lumi su questo oggetto, a lui con iepezialità raccomandato dai filopatri Perugini, che sono in Roma impiegati in onorevoli cariche a servizio della Repubblica.
Quindi è, che per mezzo dell'egregio cittadino Lodovico Valeriani Segretario generale nel suo Ministero, si degnò di far presentare nei passati giorni a questa amministrazione dipartimentale il piano stabilito per la riapertura del perugino Liceo