Rassegna storica del Risorgimento

1799 ; UNIVERSIT? ; ISTRUZIONE PUBBLICA ; PERUGIA
anno <1940>   pagina <968>
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968 Raffaele Belforti
La universale, e invariabile istituzione delle scuole è tra i pia saeri attributi del Corpo legislativo. Io non avrei potuto dunque determinarmi ad una costante, e solida riformazione delle medesime, senza violare direttamente i confini prescrittimi dalla Costituzione. Considerando però che nulla può darsi di più esiziale alla coltura degli animi, quanto il variare sistema, e pratiche d'istruzione, ho procurato di conformare i miei temporanei stabilimenti con il carattere della Costituzione; perchè se non è sperabile, ch'essi combinino, come bramerei ardentemente, coi piano intero, che sarà presto ideato dal Corpo legislativo, soffrano almeno la minima variazione, che sia possibile. In conseguenza di ciò voi non ravviserete nella riformazione propostavi niuua Cattedra di quelle Scienze, che si derivano dalla introduzione di alcun culto speciale, ed alla conservazione di cui unicamente riportatosi. La Costituzione nel protestarsi altamente di non riconoscere eulto alcuno, è venuta a vietare ai ministri della Repub­blica di autorizzarne l'insegnamento. Tale divieto deve essere tanto più sacro per un Magistrato, in quanto che mira ad animar la Repubblica di quello spirito di tolleranza cosi essenziale a produrre la più perfetta armonia sociale fra uomini discordanti di opinioni, e di .sentimenti.
Se il desiderio, dirò meglio, se l'obbligazione di conformarmi a cosi giusto princi­pio mi ha fatto espellere dalla riforma ogni canonica, e teologica scuola, mi ha costretto altresì a riformare tutte quelle altre, che si racchiudono nella generale denominazione di Cattedre filosofiche. Gettate uno sguardo sopra la condizione di queste Cattedre; voi le vedrete ridursi ad una logica superficiale, unicamente diretta a preparare 1* in­telligenza di una metafisica superstiziosa; non essendosi giammai compresa sotto tal nome, che la scienza di alcuni principi astratti, sol conducenti ad iniziare gli spiriti nelle teologiche speculazioni. Vedrete usurpare il nome sacro di morale una tal etica, la quale offriva il campo alla superstizione claustrale d'insinuare tutte le cabale di una logica cavillosa, e di una metafisica enigmatica. Generalmente poi considerandole, tutte tre queste Scienze si stabiliscono su de' principi o affermativi o negativi di Reli­gione, e generano uno -spirito, ed un carattere respettivamente conforme alla qualità de* principi, su cui si posano. E necessario adunque non solo toglierle dalla corruzione estrema, in cui giacevano sotto il Governo sacerdotale, ma temperarle in guisa, che non producano in chi le apprende parzialità di opinioni, e di culto, in contradizione almeno degl'interessi, e dei fini della Repubblica. Io reputo che ciò non possa meglio eseguirsi, quando sostituendo alla Cattedra della logica un'altra Cattedra denominata Anàlisi dell3intendimento umano, e convertire la metafisica nella Istoria delle opinioni e de* culti. Vengo alla dichiarazione delle mie idee sopra la prima Scuola. Qualunque sia il principio delle facoltà intellettuali dell'uomo, è certo, che queste si manifestano con certe leggi, con certe forze, con certe inclinazioni in tutti gli uomini simili nella sostanza. Sono esse sottoposte ad un calcolo, e la somma torna universalmente allo stesso, qua­lunque opinione s'abbia circa 41 principio informativo dell'uomo. Le calcola Elvezio, le calcola Condillac, le calcola Epicuro, e Aristotile. Si è disputato costantemente sopra il tenore delle ragioni; ma circa gli effetti manifestati con le operazioni, tutti i calcoli cadono sempre allo stesso; e li avremmo in tutta i; filosofi trovati vieppiù uniformi, se meno avessero frammischiate le osservazioni loro con quello spirito di parzialità gene­rato dalla speciale opinione circa la causa arcana, che li determina. Sia dunque cura del professore attenersi unicamente olla calcolazione delle forze di questa facoltà intel­lettuale, del tenore con cui si spiega, degli effetti ne' quali si manifesta. Non sarà certo possibile che l'analisi meditata di queste accidentalità, e di questi attributi non porti l'animo degli studenti a volere investigare il soggetto, che li contiene, e da cui ri