Rassegna storica del Risorgimento
1799 ; UNIVERSIT? ; ISTRUZIONE PUBBLICA ; PERUGIA
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1940
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970 Raffaele Betforti
tutti quei diversi oggetti, che derivandosi da un principio unico, ed essendo vicendevolmente congiunti con intime reiasioni, male si affiderebbero a diversi maestri, i quali corromperebbero l'unità della scienza colla diversità dei principi. Una Cattedra, qualunque fosse, del rugginoso Diritto giustinianeo, sa rebbe stata espressamente superflua per i bisogni della Repubblica. Una nuova legislazione è prossima a stabilirsi; la esige la diversità del Governo, e l'affrettano i desideri, e i bisogni della Repubblica. Questa dunque renderebbe inutile per le sociali necessità la cognizione pratica dell'attuale romana giurisprudenza. Non deesi dunque insegnare, o almeno sarebbe inutile vanità, ciò che si dee bandure espressamente dagli usi cittadini, e della Repubblica. Che se nel Codice, e nelle Pandette lo stoicismo v'infuse alcuni principi per gravità dimorale degni della memoria degli uomini, il professore della storia delle opinioni ne farà conoscere l'importanza, e il carattere, ove la serie degli anni lo trarrà a scandagliare la filosofia di Zenone, e le costumanze del Portico; come il professore della scienza della legislazione illustrando continuamente i suoi principi teoretici con le osservazioni individuali sulle più celebri leggi dei popoli, suppura al bisogno, che vi potrebbe essere di conoscere istoricamente le principali qualità degl'istituti romani. La giurisprudenza, che presentemente interessa a conoscersi, è quella che nasce dalla forma, e dagli attributi consecutivi della nostra Repubblica. Soddisferà a ciò pienamente la Cattedra di Diritto costituzionale, la quale perchè esser possa del massimo giovamento, dovrà aprirsi con richiamare l'origine, e l'essenza delle società politiche, insinuare per quali ragioni la democrazia sia il migliore di tutti i governi, e per quali ragioni convenga alla nostra Repubblica la democrazia rappresentativa. Con questi principi non potrà non essere sommamente proficua la spiegazione del Diritto costituzionale romano.
Ma questa Cattedra non si potrà frequentare, che in una certa maturità, stante le cognizioni preliminari, e l'abitudine consumata di ben riflettere che richiede. È di tale indole inoltre, che tende a formare piuttosto il magistrato, e il politico designato ad amministrar la Repubblica, che l'uomo qualunque di società, al quale per esser cittadino onesto, basta soltanto conoscere, dirò così, meccanicamente le leggi, senza internarsi profondamente nello spirito delle medesime. Intanto è necessario alla osservanza esatta della costituzione, che le sue leggi sieno scolpite in tutti gli spiriti per esser da tutti minutamente osservate; è necessario, che queste leggi si fissino nella memoria, e nel cuore degli uomini al primo' aprirsi della ragione, giacché non può sperarsi, che nascan con lei; affinchè innestate negli nnimì sino dai giorni teneri della più docile età divengano una felice abitudine, che insensibilmente conduca l'uomo all'esatto adempimento dei suoi doveri. Perfettamente supplirà a ciò la istituzione di un Catte-chismo Costituzionale. Questo dovrà tenersi in ogni vacanza per due ore costanti della mattina. Dovranno intervenirvi i fanciulli della più tenera età, con i giovani di età perfetta. Lo scopo del professore sarà di erudire praticamente i giovani, senza indagine di altra speculazione, nelle leggi costituzionali della Repubblica, accompagnandone la dichiarazione colle più dolci insinuazioni sopra il carattere della vera cittadinanza. Cosi insieme colla cognizione delle leggi s'instillerà nei teneri animi l'amor dell' ordine, della gloria, della giustizia, della libertà, e per dir tutto in una parola della Repubblica. Un tale esercizio farà di più, che l'animo de' fanciulli si disporrà con più fermezza, ed agilità alla cognizione delle scienze polìtiche, e non avremo ad invidiare nei Romani ne i Greci, i quali sin dalla tenera età si gloriavano di avere impresse nell'animo le leggi patrie.
Sin ani non ho tratteggiato ohe quanto aspettasi alla riforma di quelle scuole, che nell'antico sistema si comprendevano sotto il nome di logica, e metafisica, e di etica.