Rassegna storica del Risorgimento

1799 ; UNIVERSIT? ; ISTRUZIONE PUBBLICA ; PERUGIA
anno <1940>   pagina <972>
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972 Raffaele Belforti
affidati al Medico, oh*Agricoltore, al Botanico vedrete, che fu mia cura d'insinuar come ai primo di avere a cuore le malattie più frequenti, e pericolose del vostro clima, cosi agli altri la trattazione di quegli oggetti, che sono come nativi tra voi. Del resto, le Fisiche, e le Matematiche erano state piuttosto favorite, che degradate dai despoti. La ragione è evidente. Ciò che premeva ai despoti delle nazioni, era la ferma ignoranza dei popoli circa il carattere e le qualità degli umani diritti. Dirigere adunque gli -animi, e inte­ressarli in altre speculazioni, era il medesimo, secondo loro, che divertire le menti dai sacri oggetti della morale, e della politica, fatali sempre alle cupe, e feroci idee dei tiranni ostinati nella oppressione degli uomini. Quindi è, che mentre onoravano la memoria di Galileo, perseguitavano quella di MacchiaveUi. Ma essi tortamente ai oppo­sero. La seria, e costante meditazione delle fìsiche leggi della natura porta insensibil­mente allo studio, e alla cognizione delle morali, le quali, se non sono il medesimo che le fisiche, secondo che molti opinarono, trovansi certamente con loro essenzialmente congiunte, per la gran legge dell'unione, e dell'ordine, che vincola insieme tutti i rap­porti, e forma il vasto sistema dell'Universo. In conseguenza di ciò, non rimane a noi, che di riformarle, secondo i migliori usi, e le più celebri rinnovazioni d* Europa. Sarebbe stato però superfluo, che io mi fossi occupato minutamente a delinearvi i tratti particolari di queste scuole.
Restami a dirvi soltanto dell'Eloquenza. Io non dò questo nome a quell'antica rettorica, la quale consumava i giovani con -figure sterili, e con più sterili esperimenti, per addestrarli agli enigmi del foro, e alle declamazioni del pergamo. Ho inteso di stabilire fra voi una Cattedra, che insegnasse l'arte del dire con dignità, sentimento, ed insinuazione. La Repubblica ha bisogno di cittadini, che ne sorreggano gì* interessi con le parole, e con le opere. Niente è adunque più necessario all'utile cittadino, quanto l'arte della parola. Il professore adunque dovrà esercitarli costantemente nella patria lingua in arringhe, ed esercitazioni politiche. Dovendo per tal effetto essere il giovine esercitato in ogni genere di cognizione necessaria a tal esercizio, chiuderà questa Cattedra il corso a tutti gli studi.
Ed eccovi quale riforma io reputo necessaria di stabilirsi nel vostro Diparti­mento circa le qualità delle scuole. Credo, che recheranno maggior vantaggio, se elle saranno distribuite in modo, che si possa in un giorno medesimo frequentarsene molte. La vita è breve, ed è presentaneo il bisogno di servire alla Patria. Conviene dùnque compendiare il sistema dell'istruzione. Fu un uso barbaro dei nostri padri quello di stabilire, che si aprissero tutte le Cattedre in un'ora medesima. La molti­plicata delle lezioni non genera confusione, se non dove queste si volgono sopra argomenti cospicuamente dissimili. Anzi, quando si volgono sopra oggetto d'intima relazione, si confortano, e illustrano alternativamente ed agevolano la maturità del­l'allievo. Voi vedrete adunque dal piano che vi annetto, non aver io trascurata la necessaria avvertenza di concordar le scuole in maniera, che molte se ne potessero frequentare in un giorno stesso dai giovani, di quelle almeno, che intimamente ai corrispondono. Nel piano stesso raccoglierete ciò, che restavi ad osservare per l'econo­mico regolamento delle medesime. Io non posso variare su tal proposito quanto la Costituzione prescrive. L'amministrazione dei fondi consacrati alle scuole pubbliche si aspetta a voi, sotto per altro la vigilanza di questo mio ministero. Qual oggetto sacro sia questo per voi, è superfluo che ve lo inculchi; giacché voi dovete essere perii carattere della vostra rappresentanza ben persuasi quanto sarebbe sacrilega la loro dilapidazione; non essendovi patrimonio più Baerò di quello, eh'è dedicato alla istruzione dei giovani, che formano le migliori speranze della nostra Repubblica.