Rassegna storica del Risorgimento

1799 ; UNIVERSIT? ; ISTRUZIONE PUBBLICA ; PERUGIA
anno <1940>   pagina <976>
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976 Raffaele Belforii
a danno di tutta Italia avevano già ideato i Francesi, e che cercava di togliere a noi ogni lustro di arti e di scienze, *) e BÌ ammettono le deficienze dell'antico assetto universitario; si riconosce la necessità di cattedre nuove; si vuole che tutti gli errori ultimamente diffusi siano esposti e confutati ma senza spirito di partito e senza fanatismo. Un più largo apporto di cognizioni, una più. oggettiva serenità di esame, dovevano venire a ravvivare T insegnamento. La scossa rivoluzionaria non era passata indarno.
Qualche cosa di nuovo bisognava che pur penetrasse nelle aule universitarie rimaste chiuse da secoli. Ma fin dove, fin quanto ? Poteva il nuovo innestarsi sul vecchio, senza distruggerlo? Rinnovamento di contenuto, di spirito informatore; o solo di metodi didattici, di ordi­namenti direttivi e amministrativi?
La crisi anche era giunta qui da noi troppo improvvisa, e e' è da chiedersi se gli uomini nostri che trovaronsi a sostenerla avessero una preparazione riflessiva e una maturazione sufficiente per affron­tare i problemi ideali e pratici che traeva con sé. Cosi nell'opera del Mariotti, fino alla vigilia, non si trova nessun accenno che facesse presentire il suo futuro atteggiamento.
L urto di due concezioni opposte, in qualunque campo, ha le sue vere vittime non in coloro che, decisamente preso posto per l'una o per l'altra, possono nel contrasto esser travolti e soccombere. L'ha in quelli che, o trovando ragioni persuasive di qua e di là, non sanno scegliere, 'e ne patiscono il tormento; o in coloro, che quella composizione, la quale, pace o tregua, a patto di reciproche concessioni e adattamenti avverrà, la credono possibile nel momento stesso che ferve la lotta. Costoro, sopra gli altri, sostengono e soffrono il dramma.
11 Mariotti fu uno di questi.
RAFFAELE BELFOBTI
*) Deve alluderai alla famosa Istruzione che il Direttorio aveva consegnato al generale Scbcrcr, e di cui, partiti i Francesi, venne data larga conoscenza per far comprendere quali fossero lo loro reali intenzioni rispetto all'Italia.
Non so se a Perugia, ma in qualche luogo vicino fu pubblicamente affissa, Questo terribile documento fu visto allora e letto affisso in su i canti delle vie di Spo­leto, ed ebbe per certo maggior virtù sull'unìrno di qualche illuso che i centocinquanta fazionieri (ACHILLE SANSI, Memorie aggiunto alla Stòria del Comune di Spoleto, p. 81, Foligno, 1886, P. Sgariglia),