Rassegna storica del Risorgimento
MODENA ; GIORNALISMO
anno
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1940
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pagina
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991
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jf giornali politici modenesi, ecc. 991
quel Governo che non esisteva più. ogni suo scritto mirò, a non inimicare i partigiani del cessato Governo, a fomentare la sfiducia contro il nuovo partito, a promuovere disordini e a seminare discordie, a togliere credito alle idee che s'andavan facendo strada tra le menti ansiose di novità, infine a inculcare negli animi dubitanti un salutare timore per la forza e la virtù dei nemici.
Per comprendere quest'opera subdola e quanto mai-velata bisogna seguire il Diario nello spoglio che esso compie dei giornali d'ogni paese e d'ogni colore e particolarmente confrontare i numeri corrispondenti dei giornali modenesi nei quali fruga con pazienza per ricavare magari una sola parola compromettente o una virgola fuori posto; bisogna cogliere l'arte finissima con cui sfrondando o ampliando rimaneggia quanto è riuscito a scovare per poi presentare nella luce voluta le cose rilevate ai malaccorti lettori.
La sua discendenza dal Foglio di Modena apparve del resto anche ai contemporanei che spiritosamente lo dissero La Voce della Verità, chiusa in portantina colle cortine a tre colori, gli riconobbero come padre legittimo il Foglio di Modena e accusandolo di sostenere quei principi che per 17 anni, dal 9 marzo 1831 al 22 marzo 1848 aveva già cantato lo invitarono a tacere o francamente a riaprire un foglio intitolato La Voce della Verità e combattere sinceramente in esso la sua dottrina.1) Le parole Ordine, Religione, Legalità che stavano scritte a carattere ben visibili sotto il titolo furono mutate nelle altre Gesuiti, Mani alla cintola, Espettazione del Duca, da chi non poteva credere affatto alla sincerità della dichiarazioneprogramma, con la' quale nel primo numero il Diario intese fare professione di fede liberale.
Uomini D'Ordine e credenti cattolici innanzi tatto, perchè l'ordine e la religione sono i primi interessi della società, sotto qualsivoglia forma di governo, non cesseremo di propugnare l'ordine sopra ogni cosa, ed ameremo di tutto cuore ed accetteremo senza restrizione qualsiasi libertà conciliabile con l'ordine, perchè è soltanto a questo patto che la libertà si preserva dalla licenza e dalle passioni malvage. Per quanto era delle nostre poche forze abbiamo difeso l'ordine monarchico senza seconde infcen-
attivamente alla pubblicazione dell VI mico della Gioventù e alcuni anni dopo fu, benché non nominato, direttore responsabile del Giornale Letterario, Scientifico, Moderno, Tenne quindi la direzione del Foglio di Modena e del Diario Modenese.
Vedi: T. BAYAUD Da VOLO, Vita di Francesco V, 1878, IV, p. 190; Memorie di Religione, di Morale e di Letteratura, Serie III, Tomo XVII, p. 412. Biografia scritta dal prof. Veratri.
1) Italia Centrale, n. 810 del 25 e 29 aprile e n. 25 del 3 giugno; Indipendenza Italiana, n. 10 del 28 aprile.