Rassegna storica del Risorgimento

MODENA ; GIORNALISMO
anno <1940>   pagina <993>
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I giornali politici modenesi, ecc. 993
parigini V sui tumulti, l'agitazione e la miseria che regnavano in tutta la Francia compiacendosi nel rilevare che non erano colpa dei re esiliati, ma conseguenza dell'infinito liberalismo e del meccanismo, demagogico, rivoluzionario, costituzionale.
A mostrare poi che i liberali erano nemici della religione e dei preti e che a torto maltrattavano i Gesuiti, sul qual punto aveva già insistito il Foglio di Modena nei suoi due ultimi numeri, con una scru­polosità esasperante in un primo tempo enumerò gli atti sconvenienti da quelli effettuati contro la Chiesa (come certi disordini compiuti dai volontari bolognesi nell'ex collegio dei Gesuiti di S. Bartolomeo, la soppressione dei conventi, la vendita dei beni ecclesiastici, il decreto della Camera piemontese per l'espulsione dei Gesuiti), quindi raccolse prove su prove, documenti su documenti per illustrare lo sdegno che tale comportamento eccitava negli animi non solo dei cattolici, ma anche dei protestanti, e che giornali italiani ed esteri esprimevano allo stesso modo; comportamento maggiormente riprovevole in quanto che il clero, secondo quanto faceva apparire il Diario, era tutto favorevole alla causa italiana.
Sovvertitori dell'ordine, nemici della Chiesa, i liberali vantavano un'autorità che secondo le cavillose deduzioni del Diario risultava illegittima e portava alla negazione di tutta la loro opera, la quale, essendo dovuta a insurrezione, appariva contraria alla irrefragabile santità dei trattati. Da questa superiorità del principio legittimo su quello rivoluzionario deriva l'opposizione al Governo Provvisorio, opposizione che non scese mai alla critica particolare dei singoli indi­vidui e mancò assolutamente di lode o di biasimo pel loro operato di cui diede quotidianamente un semplice resoconto.
Bisogna aggiungere che oltre un'opposizione sorda di principio il Diario non si lasciò sfuggire alcuna occasione per presentare i liberali in modo che la loro figura morale ne risultasse diminuita, svergognan­doli soprattutto come gente ipocrita, i cui atti erano in contrasto con la fede professata e che mirava a farsi un monopolio personale dei prin­cipi che aveva sottoscritto come assoluti. Questa aspra propaganda antiliberale diede luogo da parte dei colpiti ad una reazione non meno aspra, della quale si fecero interpreti i giornali rivoluzionari, parti­colarmente L'Italia Centrale e L*Indipendenza Italiana. L'Italia Cen­trale si oppose per la prima volta al Diario nel n. 8 del 25 aprile con l'ar­ticolo // Diario Modenese in Campagna, nel quale Giovanni Sabbatini
i) Journal dea Débats, National, Sièele, Ami du Rotigion, MouUeur. Democrazie Pacjfiqw, Commerce, Gazette des Tribuncanx, Courrier de Lyon.