Rassegna storica del Risorgimento
MODENA ; GIORNALISMO
anno
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1940
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pagina
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995
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I giornali politici modenesi* ,: . 995
24 maggio, indirizzata al Governo di Lombardia da vari notabili tra i quali Mazzini, Porro, Ferrano, Bazzoni, l'altra inviata ai Reggenti di Parma da alcuni cittadini. Fu in verità una mossa poco abile e, benché il Palmieri cercasse di attenuarne l'impressione col premettere che tale pubblicazione era fatta a semplice titolo di cronaca, non per avversare un fatto compiuto e invocasse a sua difesa i principi liberali di tolleranza per l'opinione di tutti, Giovanni Sabbatini nel n. 23 del 30 maggio rinfacciò ai repubblicani in buona fede quali commilitoni venissero a pugnare nelle loro file e dopo averli messi in guardia contro questa gesuitica scappata per copia conforme a quelle della Gazzetta Francese cosi terminò: Il Padre Diario ha naturalmente messo il berretto frigio, óra che il cappellaccio gesuitico non gli sta più bene, tanto più che il berrettaccio frigio tende allo stesso effetto.
A simili accuse il Diario non rispose mai apertamente, ma, suscitando via via il disgusto e la beffa degli avversari, ora finse di ignorarle ed evitò la disputa, ora stimò più opportuno fare la parte del forte e passò dalla difesa all'offesa, talora minacciò l'intervento dell'autorità, tal'altra amò rappresentarsi sotto le spoglie della vittima e si fece tutto umile per chiedere ai suoi maciullatoli, di essere lasciato in pace. Mentre in tal modo variamente destreggiandosi cercò di sfuggire all' Italia Centrale e aìTIndipendenza Italiana non degnò di una riga di risposta quel pezzuccio di carta, quello sparuteUo di fogliettino che fu il Giornale di Reggio, il quale con spirito più sereno, ma con sdegno non minore dei giornali modenesi, gli espresse francamente il suo disprezzo. Fu nei numeri 33 e 56 del 4 e del 31 maggio che Francesco Selmi con espressioni assai felici descrisse
quel miserello di Diario che camminava a stento, pigliava le scorciatoie, si insinuava nei bugigattoli, allungava di quando in quando la zampa per saggiare se Facqua fosse fredda o calda, poi la ritraeva tutto timoroso e fuggiva via.
Egli, a differenza del Sabbatini, non l'accusò tanto di gesuitismo e neppure insistette sulla sua derivazione dai giornali ufficiali del Governo Estense, ma mise in rilievo l'amore eccessivo per l'Austria
per cui sembrava aver ricevuto l'acqua di battesimo piuttosto doli* Elba o dal Danubio che dal Po e dal Tevere e accarezzava con cura le notizie austriache, prolungandosi ecceqsivamente nel riportarlo e non facendo al contrario buon, viso a quelle italiane:
In realtà il Diario cercò con ogni mezzo di spaventare gli Italiani per favorire l'opera conciliativa iniziata sulla fine d'aprile dall'Austria, sia mettendo in rilievo la insufficienza delle truppe italiane di fronte a quelle austriache e facendo apparire le proposte di pace avanzate dal nemico