Rassegna storica del Risorgimento

MODENA ; GIORNALISMO
anno <1940>   pagina <1000>
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1000 Leocadia Dalzini
i decreti e i proclami del Governo Provvisorio; corredò inoltre i primi sei di appendici nelle quali, mentre il carattere ufficiale non era più così stretto, accennò concetti che poi svolse più ampiamente, come l'avversione per i Gesuiti e l'ammonimento a non lasciarsi ingannare dalle promesse e dai tentativi dì conciliazione dell'Austria. Tali appen­dici presentano un interesse tutto particolare, perchè rispecchiano i dubbi e le incertezze da cui fu agitato il Governo Provvisorio nei primi giorni di libertà; vi si sente infatti U desiderio di orientare favorevol­mente l'opinione pubblica verso Firenze e dissipare le calunnie che si eran diffuse sull'ingresso delle truppe toscane nelle terre estensi d'oltre Appennino, Più interessante è la Cronaca degli avvenimenti interni di Modena dal 19 al 22 marzo che il Soragni scrisse in supplementi ai bol­lettini n. 4, 5, 6, 7 e continuò sino al 29 marzo nei primi tre numeri del giornale. In essa è espresso chiaramente un desiderio di unione ai Bolo­gnesi, desiderio che il Soragni disse avergli attirato le invettive di molti benché a molti fosse comune. Da rilevare che egli insiste in data 23 marzo sul carattere di voto cne aveva quest'unione, venendo così a togliere ogni credito alle voci riportate dai giornali italiani particolar­mente bolognesi, Contemporaneo, Gazzetta di Bologna, Felsineo, del 21 e 23 marzo sulla proclamazione a Modena del Governo Pontificio. n Merita anche d'essere segnalata nel supplemento al IV bollettino la curiosa proposta, che poi non ebbe alcun seguito, avanzata dal Soragni per esprimere a Bologna il riconoscente affetto di Modena.
Noi dobbiamo ai Bolognesi un attestato solenne di riconoscenza. Noi non pos­siamo molto per loro; essi non accetterebbero da noi'delle dimostrazioni di riconoscenza, mentre essi stimano che non si debba gratitudine ad atti che reputano di dovere. È nella torre di Modena una secchia, testimonio sebbene tarlato di antichi rancori. Il nuovo Comune di Modena deve al Municipio Bolognese la restituzione di questo simbolo sciagurato che valse pur troppo a mantenere per secoli se non gli odii almeno la diffi­denza. Il Comune di Bologna accetterà questa offerta e vedrà in essa il bacio di una fratellanza non peritura.
Col 4 aprile comparve il primo numero del giornale su tre colonne e in formato di poco inferiore a quello del Diario, La pubblicazione venne fissata a tre volte la settimana (martedì, giovedì, sabato) ma fino al n. 6 del 20 aprile, essendo le officine tipografiche occupatissime, fu limitata al martedì e venerdì. Complessivamente furono dodici bollettini, ventisette numeri e vari supplementi. Il giornale ebbe quattro pagine
D "Vedi: G. NATALI, II Governo Provvisorio di Modena e le sue relazioni con Bologna nel 1848, Bologna, 1934, pp. 14-15.