Rassegna storica del Risorgimento
MODENA ; GIORNALISMO
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1940
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Leocadia Dalxinì
a dire tuia parola in difesa dei repubblicani accusati dei disordini modenesi del 21 aprile e a innalzare un plauso al ritorno degli esuli guardati con diffidenza dal Governo e dal popolo che li consideravano esponenti dell'ideale mazziniano.
Sulla fine d'aprile invece, quando parve che gli animi usciti già da qualche tempo di servitù, fossero maturi per essere iniziati a una libera vita politica e l'amore di municipio tanto vivo nei Modenesi sembrò soffocato nel desiderio del bene nazionale, invitò con maggiore insistenza al sacrifizio di ogni aspirazione di preminenza e di vantaggi locali, irrise alle pretensioni e alle buffe vanità delle lillipuziane metropoli del Ducato e finalmente osò dire apertamente il suo ideale politico. Nel n. 6 del 20 aprile apparve un accenno a un principato costituzionale, come alla forma politica più adatta all'Italia e ad esso segui una serie di articoli, nei quali vennero presi in esame tutti i sistemi di governo e ne fu esaminata e discussa la maggiore o minore convenienza; fu inoltre sostenuta la necessità di un regno costituzionale con Carlo Alberto e vennero combattute in tono assai blando la forma federativa, con maggiore insistenza e con espressioni più energiche quella repubblicana. Ludovico Bosellini x) e Achille Menotti furono i principali espositori di questi principi; il primo ardente fautore della fusione col Piemonte, avversario aperto di una unione coi Lombardi 2) fu il rappresentante tipico dell'opinione dei più, che sulle traccie di Gioberti e Balbo vollero un'Italia costituzionale-federata e si dissero unitari,non perchè aderissero al concetto di una Italia formante un unico organismo amministrativo politico, ma perchè intendevano unità di spiriti e di intenti, possibile anche in un sistema federativo. A illustrare questo pensiero valga l'articolo Le divisioni d'Italia al n. 10 del 29 aprile, in cui il Bosellini, avvicinandosi molto al Saggio sulla Nazionalità Italiana del Durando, pieno di sacro rispetto peri confini d'Italia stabiliti dalla natura, vagheggiò
*) LUDOVICO BOSELLINI, modenese (1811-1871). Si dedicò con passione al Foro distinguendosi in giudizi civili e criminali, e ottenendo lode dai maggiori giureconsulti italiani e esteri coi quali fu in amichevole relazione. Numerosissime le sue pubblicazioni in materia giuridica ed economica e alcuni opuscoli di argomento politico; notevoli le vite di Francesco IV e V pubblicate nel 1861 per invito degli Editori Torinesi di biografie di contemporanei italiani. Profondo anche negli studi storici eversatissimo in diverse lingue, in corrispondenza cogli uomini più cospicui della sua età lasciò un carteggio prezioso.
Vedi: B. VERATTI, Opuscoli Letterari, Religiosi, Morali, Modena, 1871, Serie III, voi, I, p. 292; Giornale di Modena, n. 158 del 17 luglio 1871; Diritto Cattolico, Giornale di Modena, n. 157 del 16 luglio 1871, Necrologia.
2) Sostenne a questo proposito una polemica col Cannonieri; vedi n. 17 e 19 dell'Italia Centrale e n. 17 dell* Indipendenza Italiana.