Rassegna storica del Risorgimento

MODENA ; GIORNALISMO
anno <1940>   pagina <1009>
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I giornali politici modenesi, ette, 1009
distinse soltanto due regni di Alta e Bassa Italia e con Passorbimento della Toscana e dello Stato Pontificio si avvicinò idealmente a una mag­giore unità. !1 La possibilità di un regno non più settentrionale ma italiano non fu un prodotto di quei tempi; balenò forse a pochi piriti eletti, cioè agli unitari monarchici, ma nei giornali modenesi non ne rimane traccia.
L'Indipendenza Italiana pensò che il maggior ostacolo all'idea liberale veniva da coloro che tentavano di risuscitare sistemi di antica o recente memoria, cioè dai repubblicani-conservatori-tradizionalisti, particolarmente dai Veneziani che si perdevano in misere dottrine di splendide memorie, e dai duchisti e per convincerli dell'impossibilità di una realizzazione dei loro sistemi si adoperò in ogni modo mescolando agli argomenti più seri l'ironia. Così il Bosellini nel n. 12 del 3 maggio:
Voi che vagheggiate di ricostruire repubbliche, imperi, principati che già furono, che vagheggiate un po' troppo il passato e Io sognate nell'avvenire, perchè non propo­nete di ricostruire a prò d'Italia l'Impero Romano? Questo sogno è grande e storico, ma te mi dite che è impossibile io vi dirò che sono impossibili tutti quelli che si scostano dalle condizioni e dai bisogni attuali. Nei corpi politici si può conservare in vita chi vive, non far risorgere chi è morto. Possibili, utili, sante, sono le riforme perchè cadono su esseri politici viventi, ma le restaurazioni sono e saranno impossibili.
Questa radicale opposizione al passato fa estesa oltre il campo poli­tico a quello sociale, economico, amministrativo, nello sforzo continuo di abolire ogni traccia negli usi, nei costumi, persino nelle espressioni più materiali. Pare proprio che L'Indipendenza Italiana abbia voluto con un energico colpo di spugna cancellare quanto sapeva d'antico e sulla muffa delle cose morte far passare l'aura vitale della nuova idea. Essa fu guidata dalla norma a cose nuove uomini nuovi e, se per la mode­razione caratteristica dei principi liberali, a chi apparteneva al passato promise perdono, precluse però ogni via nella vita politica e sociale.2*
0 Riguardo al potere temporale del Papa così il Rovighi ne sostenne 1* abolizione: < Quanto al Sommo Pontefice non ha bisogno di compensi territoriali; a Pio IX basta aver ritornato il sacerdozio alla primitiva sua venerazione e resa l'Italia indipendente grande. Interessanti le varie soluzioni che il Rovighi presentò per le questioni dell'Italia Meridionale e della Toscana.
2) Per avere un'idea di questa ribellione ad ogni manifestazione e ricordo del passato vedete al n. 8 Sala Via tutti gli usi del passato, perchè la memoria sola del medesimo ci contrista e sgomenta. Via chi chiama ancora padrone, si firma servo, risponde comandi, veste la livrea del nobile che serve e non la divisa della Guardia Civica...; al n. 12 Pacchioni Via i magistrati che non sanno dimenticare il vecchio etile burocratico e assumono arie di importanza.... Confrontare ancora gli scritti di Pacchioni ai numeri 6, 9, 11 ; di A. Rovighi a] n. 12; di Bosellini al n. 15; di F. Carbo­nieri al n. 17.