Rassegna storica del Risorgimento
ARCHIVI ; FORL? ; MUSEI
anno
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1940
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pagina
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1013
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MUSEI, ARCHIVI E BIBLIOTECHE
IL MUSEO DEL RISORGIMENTO . E GLI ARCHIVI CONTEMPORANEI IN FORLÌ
H Museo forlivese del Risorgimento sta per ricevere una nuova sistemazione nello stesso edificio della Biblioteca e Pinacoteca comunali ove anche prima si trovava* ma in un ala del piano superiore, perchè i vecchi locali non potevano oltre contenere l'accresciuta suppellettile. La cittadinanza ha sempre manifestato il più vivo interessamento per la raccolta dei patriottici cimeli, formata con anni di cure amorose, ed attende molto dall'opera fervida del Podestà Consigliere Nazionale Francesco Melfi e del direttore prof. Luigi Servolini. Come in passato però, tuttora si manifestano idee diverse relative al luogo della definitiva collocazione e v'è chi indica a questo scopo la Bocca di Caterina Sforza, pervenuta in possesso del Comune ed in attesa di opportuni restauri. Il maniero, si dice, rappresenta e fu testimone della glòria guerriera, delle virtù militari di nostra gente, in esso soffrirono il carcere molti cospiratori, degno quindi sarebbe di custodire le preziose memorie in una cornice, austera. Questa opinione è molto diffusa, ed ove la funzione del Museo dovesse rimanere puramente estetica e morale, secondo i principi che ne ispirarono il sorgere da noi, se ne ravviserebbe senz'altro la necessità.
H tempo ed una maggiore diffusione degli studi sul Risorgimento in Forlì, cui diedero esempio ed impulso in particolare i compianti professori Giuseppe Mazzatinti e Oliverotto Fabretti, imitati da un numero sempre crescente di laureandi che svolsero e svolgono le tesi finali avendo per oggetto gli episodi maggiori o le figure più rappresentative dal periodo napoleonico all'unità, hanno consigliato invece di mantenere il Museo accanto alle sue maggiori fonti integrative: la biblioteca e gli archivi, in ossequio pure al concetto unitario prevalso nell'ordinamento generale cui si attende.
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Il prof. Giuseppe Mazzatinti, in un articolo sul Museo apparso nella Rivista Sto* rica del Risorgimento,*) dove però si occupava delle carte maroncelliane, donate dalla vedova del Martire al Municipio di Forlì e che insieme ad autografi vari diedero origine all'odierna raccolta dei cimeli, ne fece risalire la fondazione al 1888 ad opera di Antonio Santarelli, l'insigne direttore della Pinacoteca e Musei del tempo, e del-l'aw. E. A. Ccccarelli in allora Sindaco della città. Il Mazza tinti aveva fino dal 1890 pubblicato nel I volume degli Inventari dei Manoscritti delle Biblioteche d'Italia l'elenco degli autografi del Maroncelli e di illustri patriotti e scrittori a questi per la maggior parte dirette* ricordandone inoltre l'esistenza nella Guida di Forlì, che pubblicò tre anni più tardi in unione a Egidio Calzini. È quindi superfluo che si ripetano qui i nomi dei corrispondenti. Ai cimeli donati allora dalla Schheider, vedova Maroncelli* altri importanti se ne aggiunsero nel 1928 per generoso interessamento del Capo del Governo. Nel 1939 il fondo manoscritti ri arricchiva del carteggio di Anna Bechler ed Emma Kerwien, relativo a ricerche intorno al Maroncelli appunto, alla moglie e alla figlia di questi e al genero dott. Emilio Mtillcr, carteggio gentilmente donato dal
i) Fase. 6o, a. IH (1898), voL IH.