Rassegna storica del Risorgimento

MILANO ; MUSEI
anno <1940>   pagina <1017>
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Il Museo dei Regno Italico a Milano 1017
IL MUSEO DEL REGNO ITALICO A MILANO
Anche il Museo del Risorgimento, come tutti gli Istituti che hanno sede nel Castello Sforzesco, soffre fortemente déDa deficienza dello spazio; i locali in cui il materiale è disposto sono spesso inadatti perchè di scarsa luminosità, non riscaldatili che con fortissima spesa, ed impossibilitati ad offrire ambienti raccolti per le singole collezioni.
Questa premessa giustifica le preoccupazioni in cui la Direzione si dibatteva da gualche anno per decongestionare il Museo, trovando locali fuori dal Castello Sfor­zesco per una parte delle raccolte. Scartata l'idea, in via pregiudiziale, di portare altrove il Museo delle guerre d'Italia (guerre d'Africa, Grande guerra, guerra di Spagna e guerra attuale) perchè intimamente legato col Castello in quanto il restauro di questo fu cinquantanni fa deciso proprio perchè servisse ad ospitarvi i ricordi del Risorgimento posteriormente all'epoca austriaca e perchè hi sua ubicazione all'ingressi del Castello permette l'affluire del pubblico in grandi masse, apparve provvidenziale l'idea della signora Rosa Curioni ved. De Marchi di creare al pian­terreno del suo palazzo il Museo del Regno Italico.
Il palazzo De Marchi bell'opera del Piennarini è situato in via Borgo-nuovo, nel cuore della Milano settecentesca, napoleonica, romantica ed eroica; ospitò i Dicasteri ed alcuni Comandi della Cisalpina, della Repubblica Italiana, e di quel Regno d'Italia che, arrivando oltre il Po e all'Adriatico, comprese ben dieci milioni di Italiani in un unico Stato. Questa parte di Milano fu il ganglio della resistenza durante il 1848 perchè ospitò comandi, unici e le case dei più grandi patriotti. È una zona tranquilla incuneata in un'oasi di riposo nella Milano tumultuosa dei trattici e delle industrie.
La nuova istituzione sorge, per volontà della generosa benefattrice, quale altro omaggio alla memoria del compianto suo marito dott. Marco De Marchi, il quale fu un egregio studioso di scienze naturali, oltre che un illumina rissimo filantropo, che tutte le sue attività scientifiche e filantropiche volle permeate da una viva passione di italianità. L'iniziativa della fondatrice mira a perpetuare, attraverso la sistema­zione finalmente organica e definitiva di una parte preziosa delle raccolte del Museo del Risorgimento* l'ideale che guidò il compianto suo Consorte.
Lo scopo immediato del Museo del Regno Italico è dunque quello di sistemare con dignità di ordinamento e con fedeltà storica i cimeli e documenti attualmente esposti al pubblico nella prima sala del Museo dèi Risorgimento, nonché quelli che l'incremento successivo vi aggiungerà, allo scopo di fisionomizzare bene il periodo storico che, partendo dagli albori del Risorgimento, arriva sino alla vigilia dei moti del 1821, e ciò allo scopo di dimostrare l'influenza in detto periodo esercitata sulla vita europea dalla poiitica italiana, di illustrare le glorie militari, scientifiche, artistiche e letterarie d'Italia nel Settecento e nei primi decenni dell'Ottocento, nonché i molte plici aspetti della sua vita economica ed industriale; soprattutto si mira a dimostrare il grande, salutare influsso del pensiero italiano sul pensiero europeo. Il Museo concorrerà dunque a mettere in valore uno dei risultati fondamentali della storiografia recente, tante volte e tanto autorevolmente affermata anche nei nostri Congressi, precisamente quello che svincola le origini del Risorgimento dalla Francia e ripudia l'errata concezione che esso altro non sia che un capitolo in appendice della Rivoluzione francese.