Rassegna storica del Risorgimento

PARETO MAGLIANO BICE
anno <1940>   pagina <1020>
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Terenzio Grandi
per tanto tempo nel sacrario del suo cuore, pensò quando nell'ospedaletto da campo 172, inginocchiata, dava l'estremo addio alla salma del figlio Gaetano, avvolta nel tricolore.
Sposa felice, madre di molti figli e vedova ancora in giovane età, accanto alle cure domestiche iniziò la sua attività di scrittrice, durata sino alla vigilia della morte.
Tradusse, col proprio nome o conservando l'anonimo, molte opere di amena let­teratura e per ragazzi, da testi per lo più inglesi, ma-anche francesi e tedeschi; e pub­blicò scritti vari sulle più diverse riviste. Notevoli sono, per i riferimenti storici, gli articoli sulla nonna sua, Bice Durazzo Pareto *) con riproduzione di alcune fra il cen­tinaio di lettere da lei possedute, disgraziatamente perdute con molti altri documenti a causa di incendio; su ricordi vari mazziniani;2) sulla Arethusa Milner Gibson; 8) su dieci lettere inedite mazziniane;4) su Oliviero Cronwell e la sua discendenza dai Pal­lavicino;5) su Giuseppe Mazzini e la Serbia;6) su James Crichton; 7) ancora sul rifugio di Mazzini nel 1857 a Genova;8) sulla Harrìet Hamilton King. 9) Mandò pure una noti-cina I Borboni di Napoli in esilio a questa Rassegna, ?) ch'essa leggeva assiduamente. Scrìsse anche note di cronaca nel tempo della guerra mondiale, mentre, a Milano, avendo tre figli al fronte (abbiamo già detto che uno diede la vita, un secondo fu ferito) attivamente partecipava ai Comitati Femminili per l'assistenza civile, insieme a Donna Carla Lavelli Celesia, a Rosa de Capitani d'Arzago, a Sita Camperìo Mayer, a Luisa Silva Candiani, a molte altre signore e signori. E fu una partecipazione non soltanto formale, ma piena, assoluta, di ogni giorno, di ogni ora, particolarmente nelle istituzioni delle quali era ispettrice: Posto di ristoro pei soldati, fondato dalla Croce Rossa Americana alla stazione centrale di Milano, e Posto di ristoro di Musocco, nel suo compito prodigando se stessa sino a scapito della salute, ed inco­raggiando nel disinteressato lavoro anche le due maggiori delle sue fighe giovinette.
Bice Pareto Magliano visse per lo più a Genova; poi a Roma, a Milano e nel Milanese, e dal 1923 a Torino. Qui continuò la sua opera di pubblicista. Pubblicò presso Paravia (1923) un volumetto (con prefazione di Alessandro Luzio) di Lettere e ricordi di Giuseppe Mazzini, ricco di notizie interessanti; poi tradusse, edite ancora da Para­via (1926) in tre volumi, con prefazione di Francesco Raffini, le Lettere a una Famiglia inglese di Mazzini (1844-72) pubblicate in Inghilterra qualche anno prima dalla signora E. F. Richards; in ultimo tradusse per l'editore Laterza (1935) quel Mazzini profeta di una nuova Europa di Gwilym 0. Griffi th, con prefazione di Alice Galimberti, che tanta schietta accoglienza ebbe nel pubblico italiano per la fine interpretazione psicologica del soggetto, entro il quadro rigorosamente storico. Accudì a questa tradu­zione nell'età di 75 anni compiuti, e col Griffith, uno scrittore di soda cultura storica che in Inghilterra raccoglie quanto si riferisce a Mazzini sostenendone i postulati
ì) La cronaca d'oro, Milano, marzo 19l..
2) 11 secolo XX, Milano, maggio 1915.
3) La Fiaccola, Milano, marzo-aprile 1919.
*) La Fiaccola, Milano, maggio-giugno 1919.
s) Gazzetta di Genova, rassegna mensile, Genova, novembre 1921.
<) La Lettura, Milano, marzo 1925.
7J La Lettura Milano, aprile 1924.
8) Liguria illustrata, n. 5, Genova 1924.
9) Liguria illustrata, n. 11, Genova 1924.
*) Rasiegna Storica del Risorgimento, 1938, pag. 124.