Rassegna storica del Risorgimento
EMIGRAZIONE POLITICA
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1940
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1039
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Libri e periodici 1039
ardentemente ritornare in Europa, fa chiamato a succedergli il Longfellow, che occupava allora la nuova cattedra di lingue moderne istituita, ad imitazione delia cattedra havardinna, nel collegio Bowdoin, a Brunswich, nello Stato del Maine. A lui spetta il merito di aver messo gli studi dell'italiano su una solida base (egli aveva seriamente studiato la filologia romanza) e di aver creato una tradizione di studi danteschi vera* mente efficace. Ne la sua attività si limitò agli ambienti accademici, poiché ben presto si formò attorno a lui un gruppo di amici, professori e persone colte, che si riunivano periodicamente in casa sua, alla sera, a leggere Dante e a discutere sulla Divina Commedia, dando cosi origine alla Società Dantesca di Cambridge, che fu regolarmente costituita solo nel 1882, ma che già esisteva di fatto a Harward sino dai primi anni dopo l'arrivo del Longfellow.
Un quadro abbastanza chiaro del processo di dillusione della nostra letteratura in America ci presenta il catalogo delle molte traduzioni inglesi di libri italiani stampati in America, compilato da N. C. Shields. un grosso volume di oltre quattrocento pagine in ottavo grande, con tre appendici contenenti un elenco delle traduzioni delle opere di devozione di Sant'Alfonso dei Liguori, un elenco delle antologie italiane pubblicate in America e un elenco di riassunti e parafrasi in inglese di libri italiani Dal catalogo utilissimo, anche se non completo, si desume che soprattutto nella seconda metà dell'Ottocento e nei primi decenni del Novecento fu più fervida e operosa l'attenzione dei lettori di America sulla nostra letteratura antica e contemporanea e sui problemi culturali e storici più diversi, concernenti le tradizioni politiche, letterarie e artistiche dell'Italia. Basti dire che, mentre sino al 1850 non erano state pubblicate che centotrè edizioni di libri di autori italiani, nel 1928, invece, il numero complessivo era salito ad oltre mille e quattrocento, non contando le grammatiche, i libri di esercizi e i libri di testo per le scuole. Dal 1900 al 1928 figurano nel catalogo quasi rutti i nomi degli scrittori nostri contemporanei di qualche importanza ed anche molti dei minori, nonché i nomi di storici, scienziati e poligrafi di ogni genere. Notevoli specialmente le molte traduzioni di opere filosofiche. Ma un indice anche più importante di quanta attrattiva la letteratura e in genere la cultura italiana abbiano incominciato ad esercitare sugli americani sin dalla prima metà dell'Ottocento è fornito dai periodici, i quali rivelano, in modo più concreto che non le stampe e ristampe di edizioni, quali aspetti e quali periodi della nostra storia letteraria hanno destato (e destano tuttavia) maggior interesse negli ambienti colti dell'America, i giudizi che si sono venuti formando su di essa e 0 profitto che gli studiosi hanno cercato di ricavarne per lo sviluppo della cultura americana. Ed è da rilevare che il lavoro di divulgazione, come dimostra FA., è stato fatto sempre bene, con una conoscenza dell'argomento adeguata allo scopo, con considerazioni opportune e abbastanza acute. Non mancarono saggi sulla nostra lingua, sul suo sviluppo e la sua storia, redatti tutti con le necessarie cognizioni filologiche e letterarie (pregevoli, tra gli altri, gli studi di Longfellow, di J. H. Gray e di Frances) e lunghi articoli, che si occuparono direttamente della nostra letteratura dei primi secoli e del Cinquecento e che si estesero incidentalmente alla letteratura del Settecento e a quella contemporanea (così quello sul Decamerone di Cushing, quello sulla Storia delle origini della letteratura italiana del Trecento e del Quattrocento dello Sparhs, quello sulla Poesia narrativa italiana di William H. Prescott, quello del Gray ani Machiavelli).
La seconda parte del lavoro della signorina La Plana è dedicato ad una minuta e precisa rassegna degli scrittori che nei loro romanzi descrissero ambienti nostri e scene nostre, e di quelli che subirono anche direttamente influenze letterarie italiane. James Ferrimore Cooper, che può meritatamente considerarsi come uno dei creatori del romanzo americano, (certo fu il primo americano che per i suoi romanzi, tradotti in tutte le lingue, acquistasse una fama mondiale) dimorando a Venezia nella primavera del 1830 raccolse, a quanto-dico nelle sue memorie, il materiale che gli servi per JZ Bravo, pubblicato, sembra, per la prima volta a Parigi, e poi ristampato in America