Rassegna storica del Risorgimento

EMIGRAZIONE POLITICA
anno <1940>   pagina <1047>
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Libri e periodici 1047
e private, della metropoli e dolio colonie, il volume del De Biase considera con occhio di storico il nignificato politico della storia ferroviaria del nostro Risorgimento, in pagine anche notevoli e particolarmente efficaci* in .specie quando trattano del primo periodo, che il De Biase fa giungere fino al 1846, lino a quando cioè il problema ferro­viario diventa uno dei più sbandierati ed efficaci strumenti di propaganda italiana. Poi, a mano a mano che la trattazione procede, il libro perde un po' del suo pathos la narrazione si appiattisce e si ischeletrisce: non è ohe l'A. perda contatto con la realtà ch'egli considera; è la realtà stessa che, divenuta meno politicamente scottante, perde senso politico per acquistare sempre più senso economico, e poiché l'aspetto economico è messo da parte di proposito nello studio del De Biase, il problema si abbassa di livello e di tono, assumendo i caratteri di un problema di progresso regionale (184659) o di interna unità (1860-61).
Mentre il Crispo fornisce gli indispensabili dati per la storia dei vari aspetti del problema ferroviario italiano, pur restando in sede storica nell'astratto, nel gene­rico e nell'episodico, il De Biase offre ottime linee per un approfondimento futuro. Contributi adunque ugualmente utili, che è sperabile invoglino a nuove fatiche.
FRANCO BOBLANDI
Sicilia e Piemonte nel 184849. Corrispondenza diplomatica del Governo del Regno di Sicilia del 184849 con la Missione iniziata in Piemonte per l'offerta della Corona al Duca di Genova, a cura del R. Archivio di Stato di Palermo; Roma, Vittoriano, 1940XVUI (Biblioteca Scientifica del R. Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano, serie II, voi. XXX), pp. XXI-308.
La corrispondenza diplomatica del Governo del Regno di Sicilia del 184849 con la Missione inviata in Piemonte per l'offerta della Corona al Duca di Genova ha formato oggetto di un accurato volume pubblicata dal R. Istituto per la Storia del Risorgimento italiano, a cura del R. Archivio di Stato di Palermo.
Meritava essa di venire conosciuta perchè illumina maggiormente quello che è stato il periodo più bello del nostro Risorgimento in Sicilia e perchè riesce a dare tuia chiara cognizione dei rapporti durante il periodo stesso tra Piemonte e Sicilia, preludio significativo a più concreti e definitivi rapporti che nel 1860 dovevano condurre alla incorporazione della nostra isola con i domini sabaudi e realizzare, per il moto unanime di tutta Italia, la unificazione della Patria.
Riportiamoci alle prime settimane che seguirono la gloriosa e vittoriosa giornata del 12 gennaio. D. primo saliente atto del Parlamento siciliano, che comincia a carat­terizzare la rivoluzione, e a indicarle una direttiva, dopo il primo necessariamente tumultuoso periodo di assestamento e di orientamento, è hi proclamazione in data 13 aprile 1848 della decadenza di Ferdinando II e della sua dinastia dalla Corona di Sicilia.
Si imponeva automaticamente il problema della successione. Si volge lo sguardo in giro perla penisola. L'orientamento è facile in questa primavera del 1848 ohe risuona di canti ed esalta di speranze che tutte si annodano presso la non più amletica figura del re Carlo Alberto che ha decisamente snudato la spada contro l'Austria.
I repubblicani non hanno seguito nella Camera dei Comuni, nonostante il loro sparuto gruppetto conti nomini di eccezionale elevatura, come Francesco Crispi, La Farina ed Errante. La candidatura del Duca di Genova, valoroso figliolo del re Carlo Alberto, non poteva, una volta tutti d'accordo sulla forma monarchica del nuovo Stato, incontrare sensibili opposizioni*
E non ve ne furono difatti. Nella notte fra il 10 e i'1.1 luglio, la Camera dei Comuni e la Camera dei Pari, riunite in permanenza, votarono il nuovo Statuto. 11 Marchese di Torrearsa invitava quindi i deputati a scegliere quell'uomo fortunato che dovrà venire a reggere i destini della Patria noBtra, a consolidare la nostra indipendenza e la gloria nostra, governandoci.