Rassegna storica del Risorgimento
NARDI ANACARSI ; NARDI BIAGIO
anno
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1917
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pagina
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322
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322 Q. Gmimum
bolognese, Marianna Mazzoli, nata nel 1,819, il Catello della quale. Tommaso, per essere andato a visitare la sorella a Corfù, trovossi a dividere le vicende tormentose della sventata insurrezione calabrese, scontando con anni di carcere duro a Santo Stefano e a Nisida la sua co mparteci pazion e.
M Savelli insieme con un altro valente professionista Atanasio Baselti di Vairo, ohe era stato nominato medico condotto a dodici miglia da Corfù, esercitò la medicina con stima e fortuna, tanto che fabbricò poi la ben nota casetta, che chiamò Exoria, cioè esjle-,;a nedi delle colline eorfiote. Ivi convenivano i patrioti emigrati e si preparavano i piani di una cospirazione coi Bandiera. - A poca distanza dimorava il Nardi,
I/Exoria si rallegrava delle grida giulivamente infantili di due figliuoletti del Savelli, dei quali carissimo agli ospiti era il piccolo Dante, il primogenito, nato nel 1840, tenuto a battesimo daAnacarsi, che gli dette il nome del poeta, e che lo amava tanto che pochi istanti prima di morire, stretto nei ferri scriveva al Savelli : Baciami il mio Dante . Anche Emilio Bandiera aveva un affetto particolare per il bambino, ehe amava trastullare e di cui scrìveva in famiglia: * In verità, se io avessi un figlio come Dante sarei beato .
Nel '47 Tito Savelli rientrò in Italia, a Bologna, a Roma, dov nel 1849 rappresentò Bologna popolare a quella Assemblea Nazionale insieme con Quirico Filopanti, Carlo Rusconi, Carlo Berti-Pichat, Rodolfo Audinot, Leone Carpì, jDìraS Zambeccari, ecc.
Costretto a rifugiarsi di nuovcfrSj Corfù. vi stette ancora una diecina d'anni, esercitando con successo la professione. Nel '59 lasciò definitivamente la Grecia, tornò a Modena ed ebbe dal Farini l'ufficio di delegato del circondario; d Bavullo,:- tenne la carica quasi tre anni e poi cercò salute all'aria di San Remo, ma il 19 agosto 18621 moriva a Genova, lasciando di sé compianto e memoria di sincero patriota.
Lo Sforza, riproducendo le parole di uno scrittore greco moderno, rippaviz, dice che nel 1893 era ancora vivo il ricordo per la città e per il contado di Corni dei due medici, il Savelli e il Basetlì, per il bene che essi avevano operato pei sofferenti, mettendo a profitto i loro esimii talenti e i loro abbondanti mezzi pecuniaria
Quale elogio migliore?!
Fu in relazione coipifì insigni patrio! i e Giuseppe Mazzini lo ebbe in affettuosa stima.
1 Olir. Gì. SFORZA (api di), pag. cxcpt (in nota).