Rassegna storica del Risorgimento

NARDI ANACARSI ; NARDI BIAGIO
anno <1917>   pagina <325>
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A proposito di Biagio e Anacarsi Nardi 325
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È ilota l'ultima lettera di Anacarsi Nardi, scritta poche ore prima della morte all'amico Tito Savelli a Gorfù, testimonianza indiscutibile del tradimento di cui furono vittima i martiri di Rovito ; consegnata al Savelli quattro mesi dopo, cioè nel dicembre 1844.
La lettera eommoventissima come fìi saputa dai profughi di Gorfù, produsse un fanatismo qualificato fastidioso dal reggente il Con­solato sardo in quella città, Nicolò Mosca, nelle informazioni segrete trasmesse al conte Solaro della Margherita, ministro degli affari esteri. Il Mosca anzi scriveva che 300 copie della lettera circolavano mano­scritte per Corfù e che i facinorosi si adoperavano per farla inserire nei giornali di Francia, di Malta e dì Grecia.
Il Mosca poco dopo avrebbe potato anche aggiungere d'Inghil­terra, poiché il Mazzini nel gennaio sul Times, col titolo : L'ultima insurrezione italiana , pubblicava la lettera, preceduta da una sobria e fervida illustrazione, che lo Sforza ha fatto assai bene a ripub­blicare. l
Di nuovo intorno a tale lettera posso aggiungere, che Emilio Nardi solo il 3 marzo 1845 potè avere copia della lettera del grande ed infelice cugino a mezzo di certo Malavasi, commesso viaggiatore per la Corte e proveniente da Corfù.
La copia della lettera di Anacarsi era accompagnata dalla seguente del Savelli ad Emilio, amico come tutti i Nardi di Luigi Generali, che ne fece e tenne copia fedele:
Caro Emilio,
Il porgitore della presente ha l'incarico di comunicarvi la copia della lettera che lo sventurato vostro cugino mi scriveva dalla Con- forteria di Cosenza poche ore prima di essere sacrificato, mi fu spe- dita dal Ministero di Vienna col mezzo di codesto Consolato col-< l'ordine di consegnarla dietro rilascio di una ricevuta. Avuto ri- guardo a tale mezzo di provenienza ed alla nessuna compromissione <t che essa indur possa a vostro riguardo ve l'invio ed abbiatela a caro, imperciocché onora pur voi e tutta la vostra famiglia per i grandiosi sentimenti addimostrati in quelle ore estreme di sua vita,
Off. Q. SFORZA, (op. cifc.), pag. 250.
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