Rassegna storica del Risorgimento
RIMINI ; MOTI 1831
anno
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1917
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pagina
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331
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La rimiamone di Rmtmi nel 1831 31
ft Rivarola, in seguito all'attentato se ne partiva, e in sua vece era nominato il card. Benvenuti quale prolegato di Forlì, e Leone XII, con breve del 22 agosto, creava una Commissione speciale per le quattro legazioni presieduta dall'Invernizzi coli'incarico di fare i pro-eessi dei delitti imputati alle Società segrete.
Mia notte dal 15 al 16 ottobre giungeva a Kimini il colonnello Ruv.netti con 40 carabinieri. Arrestava il dott. Ottavio Bottoni, legale, Francesco e Luigi Serpieri impiegati, Giuseppe Previtali, Giacomo Martinelli, che sebbene ferito di recente in una rissa, fu trasportato dolorante in carcere. Domenico Piolante, ufficiale pontificio, dovette dare le dimissioni e gli si tolse la pensione. Non basta. A Gio. Batta. Grilli, maresciallo dei carabinieri, che in Ri mini comandava la brigata e che sino a quél punto aveva cooperato ad arrestare gli altri, il colonnello Rubinetti intimò di levarsi la divisa e di salire in carrozza, dichiarandolo in arresto e si fece una rigorosa perquisizione a Gaetano Serpieri, cancelliere errile del governatore. Il 18 si arrestava ancora il marchese -Ercole Bonadrata e il 27 giungeva notizia che certo Bocci, tenente di finanza, dimorante in Rimini, era stato incarcerato a Roma.
Per questi fatti la cittadinanza riminese rimase in grande apprensione, ma tutti opinavano trattarsi di calunnie di qualche infame disperato, lusingato da qualche premio. TI fatto sta che gli arrestati soltanto dopo un lungo e penoso processo e dopo aver sofferto ogni sorta di disagi e patimenti per cui la maggior parte, si sono ammalati dall'angustia, passione e località umide e perverse, furono liberati.
Nel 1828 in seguito alle misure rigorosissime adottate per l'attentato contro il Rivarola, moltissime persone furono obbligate dai rispettivi vescovi, come avvenne anche in Rimini. a confessarsi ed abiurare spontaneamente alta Carboneria, e Massoneria, e con solenne giuramento e promessa di non farne più parte, di non mantenere cogli affigliati la minima relazione. Quelli che si rifiutarono di presentarsi ai rispettivi vescovi furono posti in carcere per settimane finché si decisero a un tal passo.
Intanto nell'ottobre 1828 veniva sciolta in Rimini la Commissione straordinaria che, secondo il Gìangì, in due anni di processi politici in Romagna era costata al governo la somma di 200 mila scudi per essa, pei gendarmi, per gli spionaggi .
I due cronisti si accordano nelTaffermare che gli arrestati furono vittime di perfidi calunniatori contro i quali fu affisso pubblicamente un cartello con morte alle infami e false spie , coi nomi e croce e pugnale dipinti in nero. E per conto nostro accettiamo toto corde l'asserzione dei due cronisti, poiché essa non fa che riconfermare, in