Rassegna storica del Risorgimento

PLACIDI BIAGIO ; ROSSI PAOLO ; ROMA ; MAZZINI GIUSEPPE ; MUSEI
anno <1940>   pagina <900>
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EmUia Morelli
Comandante del Forte, che trovava il luogo inadatto per alloggiare una donna. Essa lo potè vedere solo il 1 ottobre, in seguito a nuova istanza scrìtta da Napoli il 18 settembre, ed a permesso giunto da Firenze U 28 dello stesso mese. Il 5 settembre l'autorizzazione arriva anche per Emilia Ashurst Venturi, ma poi il Lanzu si mera­viglia che le sia stato concesso di vedere il Mazzini più volte, mentre egli intendeva una volta sola, Giovanni Nicol era e Giorgio Asproni, che pure avevano domandato, non riuscirono mai a vedere il Mazzini,
Il detenuto fu sottoposto ad interrogatori. Ne risulta uno di quattro ore il 22 agosto, durante il quale rispose a 45 domande, ed un altro il 25, quando affermò quasi tutto sui fatti di Catanzaro e di Genova.
Compagni del Mazzini durante questi giorni di prigionia, furono gli ufficiali adibiti alla sua custodia. Non capirono certo molto del pensiero mazziniano, se tele­grafarono che egli avrebbe affermato: quando vedrò Vittorio Emanuele entrare in Roma aderirò alla Monarchia! .
CAUTE DI PAOLO ROSSI. Nel luglio 1937, il compianto prof. Vittorio Rossi donò al Museo Centrale del Risorgimento le carte di suo fratello Paolo, colonnello nel R. Eser­cito, da lui conservate con amorosa cura. Ora esse sono state ordinate in due buste: 558 e 559. Queste carte riguardano la carriera militare di Paolo Rossi e, specialmente, le operazioni belliche alle quali prcse-attivamente parte. Le elenchiamo in ordine cronolo­gico cominciando dalla copia manoscritta di ima conferenza tenuta dall'allora colonnello Ugo Brusati a Torino il 1marzo 1897: Impressioni e ricordi d'Africa. Segue la minuta di una conferenza del Rossi stesso (1 febbraio 1904) nel XL Anniversario della fon­dazione della 2a Batteria del 5 Reggimento artiglieria da campagna, specialità alla quale il Rossi appartenne nella sua carriera militare. Ed ecco alcuni stampati com­memorativi della morte di Re Umberto e del Cinquantenario della guerra del 1859. Passiamo poi alla guerra libica: ordini del giorno e di operazioni, relazioni, carte geo­grafiche, stampati propagandistici e commemorativi, vademecum per i soldati; i ritagli del Corriere della Sera colle Canzoni d'oltremare di G. d'Annunzio.
Della Guerra mondiale restano, oltre a carte simili a quelle citato per la Cam­pagna libica, una lettera del cappellano Silvio Solerò (29 giugno 1916), che descrive un atterraggio di areoplano nelle nostre linee. Importante la relazione minuziosa della ritirata del 7 Raggruppamento d'assedio (Vili Corpo d'Armata) a Caporetto. Inoltre, una Memoria sulle azioni del 37 Reggimento artiglieria da campagna dal 24 mag­gio 1915 al 20 dicembre 1918; una Memoria sull'azione del 54 Reggimento, sempre artiglieria da campagna, il 15 giugno 1918, e le torie del 37, 50, 54 Reggimento e della 408a Batteria bombarde della 12 Divisione. Le minute di alcuni discorsi e ordini del giorno di Paolo Rossi completano la raccolta assieme ad una lettera di Carlo Bellini, comandante il 50 Reggimento al momento del suo scioglimento (dicem­bre 1918), rivolta al Rossi che ne era stato il primo comandante, colla minuta di risposta.
Queste carte di Paolo Rossi, appartengono alla sezione del Museo dedicata alla Guerra mondiale: sezione ricca di materiale sia documentario, sia iconografico. Infatti, per citare solo i fondi maggiori, essa comprende le negative e le positive del servizio fotografico del Comando Supremo e documenti su tutti i caduti e i decorati, raccolti a suo tempo dal Comitato Nazionale per la Storia del Risorgimento Italiano, ed ora in via di sistemazione archivistica per renderli più facilmente accessibili agli studiosi.
EMILIA MORELLI