Rassegna storica del Risorgimento

CAMPANILE GENNARO
anno <1940>   pagina <903>
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Una aggiunta al capitolo I delle Ricordanze, ecc. 903
1) Egli a te restituisce il primo diritto dell'uomo do non potersi mai alienare: libero rende ogni individuo qua l'era per sua natura, ma fugga ciascuno ì delitti i quali solo privano i scostumati cittadini della individuale libertà, e della sicuressa di non. essere puniti.
2) Si fa d'uopo la stampa per far pervenire la tua voce al Re, e quei lumi porgere che l Indipendenza dei Popoli, e la stabilità dei Troni assicurano: liberi già ti rende le Stampe e i Torchi.
3) La Religion è tua. D'onde tu con interno culto, ed esterno il Creatore tuo adori, ti porge a professare la religione Cattolica Apostolica Romana, unica vera.
4) Ti cede il diritto di rappresentazione.
5) L'immediata elezione dei tuoi rappresentanti.
6) La responsabilità dei Ministri per togliere qualunque abuso di potere.
7) La revisione del bilancio delle rendite e delle spese dello Stato.
8) L'esclusione di qualunque straniero dalle cariche, dovendo essere queste affidate ai Cittadini Napoletani.
9) E perfine l'organizzazione solida e perfetta dell'Armata di terra e di mare per difendere i tuoi Territori, ed il sicuro commercio contro gl'invidiosi e i Rivali.
Oh! gloriosa Nazione! Eran queste le tue cure e i tuoi disegni? a tanto ottenere tendevano i duri travagli dei tuoi campioni, e già al desiato fine giungesti! oh! quanto rinomata ti troverai con le provinole lue!
Quell'esteri Nazioni che finora debil popolo chiamavati, ora a pieni voti ti tributano il nome della più sensata Nazione, avendo tutte le altre coraggiose, e forti superate. Poter del Cielo! il giorno primo del già corrente luglio presso le ore quattro della notte la gran memoria ricorrendo dello sconosciuto da ciechi selvaggio, ma caritatevole nostro Santo Eremita si da principio al rinnovamento della Napoletana Nazione.
Aumentansi d'ora in ora, di giorno in giorno gl'amatori del pubblico bene, e quanto disegnano tutto eseguono sul momento. Che bel vedere entrare quasi in trionfo nella Capitale piccola parte della truppa in buon ordine, e senza alterigie alcuna: assordavano Varia gl'evviva al Re, gl'evviva alla Costituzione. Le lagrime di gioia, e l'allegrezze de' cuori sensibili in vedere salvata la Patria, riacquistati i suoi diritti inalienabili promosse un sì generoso commovimento, che non diede luogo allo spargimento di una minima goccia di sangue; non alterò d'un istante l'ordine sociale.
Eh! non è ella questa una prova chiara deCCjimmancabile divina esistenza? Non sarà questa in ogni etade la più bella pagina degli annali del Regno Nostro?
Cittadini, si un sicuri: questa gloria non sarà macchiata da dissenzioni civili. Quel Ferdinando che il suo regnare col popol suo divise passerà in tranquilla pace l'età sua senile; e quella Nazione sua mercè restaurata, pregando a lui da Dio l anni di Nestore fia di quella felicità che riacquistò sempre godendo, ed evitando i delitti da tutte le Leggi aborriti e nel cuore. impresso e nella mente portando virtù; onore, e probità, ripeterà per lungo corso di secoli gl'evviva al Re, gl'evviva alla Costituzione, gl'evviva alla Napoletana Nazione.
Su date fiato alte trombe, ai musicali is frumenti, ai sacri organi, buon Pastore e sacerdoti tutti, le lodi cantate e i dovuti ringraziamenti a quel Dio che esaltò cotanto là nostra Napoletana Nazione.
E il Popolo tuttofacela meco questo Augusto Tempio risuonare: evviva il Re, evviva la Costituzione, evviva la Nazione Napoletana, evviva.
fl Sacerdote Fuo Gennaro Campanile.