Rassegna storica del Risorgimento
SPIELBERG
anno
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1940
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pagina
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905
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Protocolli d'ingresso allo Spielberg 905
L
PROTOCOLLO TENUTO LI 17 AGOSTO DEL ANNO 1824 CON LUIGI MANFREDINI
CONDANNATO ALLA CASA DI PENA SPIELBERG,
SOPRA IL MOTIVO DELLA SUA.PRESENTE INCARCERAZIONE
// inquisito depone come siegue, dopo averli fato il legale avvertimento di deporre la pura verità:
Io mi chiamo Luigi Man/redini, nato in Mantua, figlio del fa Pretore Paolo Manfredint, e Madre Giustina Baretti, sono di età di 52 anni, vedovo in primi volti della fa Marianna Solermi ed in secondi volti della fu Giulia Pasquale, ho un figlio Cattilio, abita in Mantua presso il mio fratello, e frequenta li il Liceo.
Fui educato alti studj, ma rimasto orfano ed essendo la mia famiglia limitata di beni di fortuna doveti percorrere la carriera degli impieghi; entrai come accessista presso il tribunale di Giustizia in Mantua, dal cui impiegho dopo circa tre anni doveti cessare per effetto di cagionevole salute; indi nel 1797 ripresi nuovamente la cariera degli impieghi, e perciò fui ammesso in qualità di Ufficiale di Secretoria presso la direzione delle posta di Mantua. U Epocca del 1799 passai in Francia per sottrarne alla feroce persecuzione, con cui si agiva contro quelli* che avevano servito con qualche sentimento, al riconosciuto Governo della republica cisalpina. In Francia vissi privato, e rientrai in Italia nel 1800 al Epocca del Reingresso delle armate francese. Represtinato nell mio primitivo impiegho, sostenV anche le veci di Direttore sino al 1810. Epocca in cui passai diretore dipartimentale delle poste in Reggio. Nelfebraro del 1814 per affetto di occupazione militare austriaca essendo stata stabilita una regenza in quelli paesi in norme di Sua Altezza imperiale Francesco quarto d'Este, io ritenendo che Sua Maestà inallora mio Sovrano l'Imperatore Napoleone non aveva rinunziato alla Sovranità di quelli stati per non mancare aU'onore ed al giuramento di fedeltà prestatoli, né essendo io d'altronde sudito estense mi ritirai prèsso la mia famiglia in Mantua. Stabilitasi una Regenza in Milano dopo la caduta del Governo italiano fui nominato Controlore presso la Direzione delle poste di Bergamo, presso della quale continuai li miei Servizzij sino all'Aprile del 1817.
Chiamato a Milano fui destinato Controlore in Mantua principalmente per organisele quel importante direzione e per togliere molti abusi preesistenti. Come io abbia corrisposto alle viste del imp. e reale Governo, risulta dai atti d'ufficio, e del imp. reg. direzione generale, che per modestia ommeto di detagliare. Col primo del 1821 inopinatamente fui espulso del mio impiegho come un perfido prevaricatore, ma io ero inocen te ed ho la soddisfazione di poter accertare che tale io risulto nel processo, che si ha costruio cantra di me, e per di cui effetto io mi ritrovo nello stato attuale.
Irritato dal trattamento ingiustamente praticatomi e dalla persecuzione del pari
praticata al mio fratello ali Epocca dell orgànisazione dei tribunali giudiziali, il quale
perdete ancora il suo impiego, irritato dissi da questi non meritati tratti a?oppressione, e
fervendo fatalmente in quel momento le Cose di Napoli e del Piemonte, io bisognoso di
pane ne presi parte, entrando in una Soccietà stabilita nel Parmegiano. che aveva per
iscopo di stabilire il Sistema constituzionale di quel Paese. Di questa Soccietà, dela quale
ho conosciuto., il Maggiore Bercimi, Capitano Bacchi, Sante Marchi, Giuseppe Micali,
Giuseppe Grimaldi, ed altri, il di cui nome ora non mi sovviene, parlai col Alhertini, il
quale in seguito, non fa mai a Parma, ove io stesso due volte mi trovai. Tutte le altre
circostanze e mie relazioni in questo particolare, deposi pia estesamente nel corso del mio
processo, ed ora non mi soviene altra cosa, di poter agiungere a quanto già dissi,
avendo deposto la pura verità. . 4 4-
Luigi Manfredmi m. p. m
Chiuso come sopra e confirmato Muth m o
Godeas m. p.