Rassegna storica del Risorgimento

SPIELBERG
anno <1940>   pagina <906>
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Renzo U. Montini
IL
PROTOCOLLO TENUTO LI 17 AGOSTO DEL ANNO 1824 CON CESARE ALBERTINI
CONDANNATO ALLA CASA DI PENA SPIELBERG
SOPRA IL MOTIVO DELLA SUA PRESENTE INCARCERAZIONE
Il Inquisito depone come siegue, dopo averli fato il legale avvertimento di deporre la pura verità:
Io mi chiamo Cesare Albertini sono nato in Mantua, di età presente di 55 anni son maritato (sic) in seconde noze con la Elisabeta Giraldo vivente in Mantua, tengo ancora la Madre, ed ho tre figli del primo leto tutti esistenti in Mantua, ho ancora una Sorella maritata con il Chjrurgo Carlo Longi in Quistello. Il padre mio era farmacista. Son stato educato dal zio Antonio, fratello di mio Padre, il quale mi prese in educa­zione, nell età di nove anni, e restai presso di lui studiando la farmacia sino al età di 23 anni, in cui fili licenziato come farmacista con decreto di Sua Maestà Leopoldo secondo; ho vissuto come tale sempre in Mantua. Nell anno 1801 fui nominato dalla Camera di Corner zio di Mantua qual Consultore straordinario, ai Comizi] di Lione per attivare alla Costituzione del regno d'Italia, per decreto del primo Console francese, da quel tempo impoi rimpatriai, esercitando la mia professione. Neil Epocca poi del 1815 nell invasione di Murai, la polizia ha preso sospetto, che io avessi partito per lui, e fui arrestato; nell inquisizione poi furono smentite le imputazioni, per li quali fui arre­stato, e dopo sei mesi d'arresto fui messo in Libertà, quando sgraziatamente al 24 aprile del anno 1822 fui di nuovo arrestato e tradotto a Milano. Io fui arrestato per misure poli-ticche, essendo stato amico di Manfredini, ed avendo saputo tutte le sue intraprese. Il tutto ho deposto estesamente nel corso del mio processo, ed ora non saprei altra cosa, di dire; mi raccomando soltanto alla Clemenza Sovrana riguardo la Megliorazione del mio presente stato. Cesare Albertini m.p.
Chiuso e confirmato dato come sopra nr A,
J * Muth m.p. :*,
Godeas m.p.
Brevi e emù saranno sufficienti a commentare questi due protocolli dei due Federati mantovani, il cui arresto fu detcrminato da una denunzia anonima che il conte di Neipperg, per incarico di Maria Luigia, fece pervenire al Governatore di Milano, conte Strassoldo, il 12 giugno 1822: in essa si accusava particolarmente il parmigiano Giuseppe Mirali, il quale si vendicò compilando a sua volta un memo­riale segreto egualmente trasmesso dal Governo di Parma alla Polizia milanese che causò la cattura del Manfredini, Direttore delle Poste di Mantova, e del farma­cista Albertini, tosto arrestati e consegnati alle autorità lombardovenete. Sventura­tamente il Manfredini, mentre eroicamente si difendeva innanzi ai giudici, confidava quanto sapeva al suo compagno Albertini, che non si peritò di rivelare ogni cosa alla Commissione. In data 26 aprile 1824 Francesco I commutava, rispettivamente in venti e quindici anni di carcere duro allo Spielberg, la sentenza capitale promulgata il 16 dicembre 1823 dal Senato lombardo-veneto contro i due inquisiti. U primo, dopo poco meno di un anno di permanenza nella fortezza morava, ottenne di essere tra­sferito a Gradisca, mentre il secondo, dopo nove anni dì Spielberg, vi decedeva il 30 ottobre 1833, riscattando col sacrificio supremo la delazione di cui s'è detto e che egli invano aveva sperato dovesse ottenergli l'impunita. *) Che rAlbertini avesse
*) MONTINI RENZO U., I processi spielberghiani, in Documenti e Studi, cit., 1, Roma, Bardi, 1937-XV, pp. 62 e 100-01.