Rassegna storica del Risorgimento

BARBETTI EUSEBIO ; BARBETTI RUBICONDO
anno <1940>   pagina <916>
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Giovanni Maioli
debba essere la nostra sventura, e che Dio lasciera impuniti coloro che l'hanno pro­curata. In questo tempo di prigionia studieremo, e benché in mezzo ai ferri danze­remo ancora, onde si conosca che di nulla si teme, chi sa di non avere errato in nulla.
e E dovere il sopportare con dignità e con pazienza le nostre sventure, ed anzi ringraziare chi ce le ha date, poiché solo cosi s è potuto conoscere non disconvenire a noi il nome d'uomini. Comunque sia l'esito della mia causa, noi dobbiamo soffrire con dignità e uomini mostrarci. Tremare debbono solo i cattivi e coloro la cui anima è lacerata e straziata dai rimorsi. Noi innocenti, noi tranquilli e purissimi di coscienza, dobbiamo ridere sempre e sempre sperare che il Cielo non lasciera a lungo gemere il giusto sotto l'altrui nequizia.
E chiude la bellissima lettera alle carissime sorelle, da Roma, in data 9 marzo 1845: Ma allegri vi ripeto e allegri sempre, che il premio sovente è uguale al sacrifizio, e questo vuole Dio e vogliono anche gli uomini buoni.
Come ognuno vede, bisogna andar adagio, prima di giudicare patrioti di questa tempra e della tempra d'Orsini, per dei sicari e dei dinamitardi. Volevano far l'Italia; ed erano insofferenti di ogni ostacolo, che cercavano di abbattere e far cadere, decisamente.
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Nella biografia scritta da Fiero .Farmi è tutta la storia della drammatica ed avventurosa vita di Eusebio, ch'io non starò qui a ripetere.
Arrestato, dopo i moti dell'estate 1843, rinchiuso, prima nel carcere di Bologna, poi trasportato a Pesaro, indi a S. Leo, e, da ultimo, a Roma, dove, dopo lunga e penosissima aspettativa, gli fu letta la sentenza di:
Galera in vita.
Fu mandato a scontarla a Civita Castellana.
H Ghisalberti, trattando delle cospirazioni Bolognesi e Romagnole di questo periodo, s'incontrò anche in Barbetti Eusebio, del quale, in una lettera alle pronipoti, Teresa ed Ida Folli, ebbe a tracciare questo ritratto, verace ed assai bello:
Eusebio Barbetti, pur nella sua vita breve, fu figura fulgida dell'azione per il riscatto italiano. Vivo ingegno, appassionato cuore, salda fede, lealtà mirabile, ebbe tutte le doti che potevano far di lui uno de' più tipici rappresentanti del patriottismo emiliano. E la stessa esuberanza del carattere, Io stesso romanticismo di alcuni suoi gesti, la stessa inquietudine del suo spirito non sono forse che i segni di una virtù che si sarebbe affinata con gli anni e alla prova dei fatti. Bella gente, i Barbetti, magnifica tempra Eusebio 1.
Lo stesso Ghisalberti già pubblicò una bella lettera di E. Barbetti *) trovata tra gli atti processuali da lui esaminati.
Altra lettera, rinvenuta nei Processi politici della Sagra Consulta (Archivio di Stato, Soma), ha mandata a me; ed io la pubblico tra le lettere che, solo ora, per la prima volta, vedono la luce.
Esse costituiscono un buon apporto, per la biografia dell'intrepido cospiratore Romagnolo; e non solo di lui.
0 A. M. GHISALBERTI, Un nuovo documento su Felice Orsini, in Eassegna Storica, del Risorgimento, luglio-settembre 1982, p. 82 e seg.