Rassegna storica del Risorgimento
BARBETTI EUSEBIO ; BARBETTI RUBICONDO
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1940
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924
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Giovanni Maiali
però tu, Rusmildo: Bada alla tua professione e credi pure che i Tedeschi empi non varcheranno i confini di Ferfara. Alla prima occasione avrai la pistola che desideri ma sii sempre moderato e prudente, finché lo comporta Vonore e la dignità nazionale. Io, povero chimico, con un soldo di salute, spero arrivare un giorno a riunirmi colla mia-famiglia in uno stato da poter anche essere utile ai miei diletti congiunti; se però nel cammino non incontreremo ostacoli dove fonare comandi altro. Perchè allora rompo tutte le provette e le bottiglie e corro furibondo dove ci chiamerà il pericolo della Patria, e là ci proveremo, e là trionferemo o moriremo tutti. Ma io uomo pacifico da consigli non debbo trattenermi tanto su questo. Solo debbo raccomandarvi di avere molto giudizio, onde non comprometterci tutti senza un vero e grande bisogno.
Debbo aggiungere ancora che Baccarini J) che amo come un fratello vero, dice male quando scrive che non ha diritto a tutto ciò che è in nostro potere, perchè quanto a me debbo dirgli che mi ricordo e mi ricorderò sempre bene, le cure e le premure che mi ha usato' quando io era nel colmo della sventura.
Quei sacrifici che ha fatto allora malgrado le sue strette finanze, sono scritti nel mio cuore e saranno incancellabili nella mia memoria. Il giorno 10 sett. farò impostare una lettera per Liti, sotto il nome di Vespasiano Pedrazzi datomi da Rusmildo.
Ho finito e non mi resta che baciare ed abbracciare la Mamma e voi tutti mille volte
da parte mìa e di noi tutti.
12 vostro immutàbile
Eusebio,
Cene, 20 Ottobre 1847. Madre e fratelli carissimi,
Quanto alle cose politiche, datemi sempre delle notizie sicure. E un fatto che V Italia va incontro a un glorioso e grandissimo avvenire.
È un fatto che ciò non può mancare e che nessuna potenza umana potrebbe tanto; ma è un fatto ancora che ciò, fin qui, è unicamente un gioco di gabinetti: L'Austria non attaccherà mai più ora l'Italia, perchè teme, e giustamente teme, e anzi vede un incendio e un rovescio universale.
Il Governa di qui potrà impunemente camminare colVempia Vienna finché si tratta solo di allontanare una guerra, ma quando si trattasse di spegnere a mano armata l'entusiasmo di una Nazione che vuole una giusta indipendenza, guai a lui se non sapesse ben regolarsi secondo il volere di questo popolo. L'opinione della Francia è e non può essere che non sia sempre la stessa, e guai a chi non sapesse o non volesse conoscere e seguire questa evidente verità-.
Desidero sapere se gli amici di Civita Castellana sono usciti tutti. Abbiatevi mille
abbracci e milite baci per parte di noi tutti.
Vostro figlio e fratello
Eusebio. Salutate sempre caramente gli amici e in particolare il mio signor Pizzoli e Passanti.
Baccarini, è tm famigliare. La copia, delle lettere proviene, oltre che dalle Folli, come ho già detto, anche da discendenti Baccarini, presso i qnali credo siano tornati gli autografi.