Rassegna storica del Risorgimento

BARBETTI EUSEBIO ; BARBETTI RUBICONDO
anno <1940>   pagina <927>
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Libri e periodici 927
Il resto della narrazione si riferisce ai precedenti militari di quell'azione, e 'alle giornate che la seguirono, fino al tentativo di investire Peschiera e alle trattative di ViU afranca.
Tutta la narrazione che procede con grande candore e puro senso di verità, è accompagnata da note di Giuseppe Agnelli, il quale dà sobri! cenni biografici di perso­naggi ricordati, illustra momenti dell'azione sulla scorta di altri documenti, conferma o corregge topograficamente e cronologicamente circostanze, servendosi soprattutto dei rapporti pubblicati dal Comando di Stato Maggiore, ed aggiunge tutte le altre note che possono valere al fine stesso che il Terzi si è proposto scrivendo queste sue memorie di guerra: il fine cioè di rendere omaggio al patriottismo della sua terra e della sua Lodi.
Ma noi osiamo dire che 1* interesse più vìvo che offre questa simpatica narrazione del veterano Terzi non è tanto nelle rinnovate testimonianze che essa reca su determi­nati fatti e circostanze, quanto piuttosto nello spirito della narrazione stessa: spirito palpitante e vivo, per il quale riusciamo proprio a ripercorrere i campi di battaglio, a rifare le marcie di quell'estate del 1859, accanto a quei generosi che tutto offrivano, che nulla o quasi sapevano di arte militare, che sapevano solo menar le mani nella mischia, che sospiravano una cosa sola, quella cioè di dare addosso ai tedeschi, e che erano condotti dalla fede ingenua e sicura di poter fare, in quella marnerà, 1* Italia. La figura del narratore appare, con codeste caratteristiche, in primo piano, anche se egli è vestito della più naturale modestia. E noi, più procediamo nella lettura, più sen­tiamo di amare questo reduce delle patrie battaglie, tipico rappresentante della sua specie, che non ha pose, né quando valorosamente combatte, meravigliandosi di essere vivo, né quando narra che cosa gli sia accaduto, né quando ritorna fra i suoi cari a Lodi, per fare l'educatore, per essere il buon maestro Terzi nelle scuole elementari.
Cari vecchietti che oramai non vediamo più, che chiamati nella loro tarda età a sfilare in parata nelle feste dello Statuto si appuntavano alla meglio, con un paio di spilli, le poche medaglie sulla giacca, ed uscivano di casa,*indubbiamente senza essersi contemplati nello specchio, e col solo pensiero di ritrovarsi ancora fra loro, e di concludere magari la giornata celebrativa con un bicchiere di vino.
Questa narrazione autobiografica è nata in simile atmosfera di bontà e di sem­plicità, di amor di patria conservato onesto . è pùrtì> e bene ha fatto Giuseppe Agnelli, scolaro del maestro Feli ciano Terzi, a farci conoscere uno scritto nobile, puro e sereno.
PIERO ZAMA
GIOVANNI QUARANTOTTI, Storia della Dieta del Nessuno; Parenzo, G. Coena e figli, 1938-XVI, pp. 209, s. p.
Intorno alla prima Dieta provinciale dell'Istria, generalmente conosciuta sotto il nome glorioso di Dieta del Nessuno, mancava sinora una monografìa obbiettiva, completa e sistematica, che mettendo a profitto il copioso materiale inedito giacente negli archivi pubblici e privati e negli archivi statali austriaci, giovasse a fugare per sempre i molteplici equivoci e gli errori, specialmente anacronistici, fioriti attorno a quell'episodio, che fa forse il più ricco d'importanza e di significato di tutto il movi­mento istriano antfaustriaco e unitario. Merita pertanto la riconoscenza degli studiosi del nostro Risorgimento Giovanni Quarantotti (il cui nome è già ben noto per altre notevoli pubblicazioni di storia civile e culturale della sua nobilissima regione) per questo denso lavoro conclusivo, frutto di laboriose e intelligenti ricerche.
Vediamo di raccogliere dalle folte pagine del Quarantotti i punti più salienti, atri a darci un conto rapido, ma esatto, dell'atteggiamento energico e intransigente assunto dagli istriani di fronte alla situazione creata loro dai provvedimenti emanati